Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2099267
Anno: 
2020
Abstract: 

Il decadimento cognitivo è una tra le emergenti complicanze croniche in corso di diabete mellito (DM). Tale complicanza insorge precocemente nei pazienti affetti da DM autoimmune (AD), che comprende i pazienti affetti da DM tipo 1 (DM1) e "latent autoimmune diabetes in adults" (LADA). Età di insorgenza, durata di malattia e scarso compenso glicemico sono fattori di rischio noti per l'insorgenza del decadimento cognitivo nei pazienti con AD. Alcuni dati sembrano suggerire anche un'associazione con le complicanze microvascolari e in particolare con la neuropatia diabetica. Inoltre, in soggetti sani, la neuropatia delle piccole fibre, valutata con la metodica della microscopia confocale corneale (CCM), è stata associata con la presenza e la severità del decadimento cognitivo. Infine, nella ricerca di marcatori precoci di decadimento cognitivo, crescente importanza è stata data al ruolo dell'osteocalcina (OC). Tuttavia, ad oggi nessuna evidenza in merito all'associazione tra neuropatia delle piccole fibre e decadimento cognitivo è stata mai riscontrata in corso di AD.
Obiettivo primario sarà valutare eventuali correlazioni tra la neuropatia delle piccole fibre e il decadimento cognitivo nei pazienti affetti da AD.
Obiettivi secondari saranno valutare le correlazioni tra OC e decadimento cognitivo ed eventuali differenze tra T1D e LADA in termini di funzionalità cognitiva.
Studio osservazionale trasversale. Sample size totale di 84 pazienti affetti da AD.
Sarà valutata la presenza di neuropatia delle piccole fibre con metodica CCM, sarà valutato lo stato cognitivo con i test "Montreal Cognitive Assessment" e "Mini-Mental State Examination" e saranno dosati i livelli sierici di OC con test ELISA.
I risultati di questo studio potrebbero ampliare le conoscenze in merito alla possibile relazione tra neuropatia delle piccole fibre e decadimento cognitivo nei pazienti con AD, permettendo anche di studiare per la prima volta la funzionalità cognitiva nei pazienti LADA.

ERC: 
LS4_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2727153
Innovatività: 

I recenti progressi nel trattamento e nella cura dell'AD hanno permesso di allungare significativamente l'aspettativa di vita di questi pazienti. Fondamentale rimane però lo sforzo nel garantirne anche una buona qualità della vita. È noto come le complicanze croniche del diabete riducano la qualità della vita di questi pazienti. In particolare, molto importante è l'instaurarsi del decadimento cognitivo, complicanza frequente soprattutto nei pazienti anziani affetti da DM2 [2].
Recenti evidenze mostrano però una riduzione delle capacità cognitive anche nei pazienti affetti da AD già a partire dai 30-40 anni [4]. Tale dato assume un significato drammatico se pensiamo all'ingente richiesta di attenzioni che l'AD pretende dai suoi pazienti. Conteggio dei carboidrati, gestione della terapia insulinica, monitoraggio della glicemia, uso di piattaforme digitali, gestione dell'ipo- e dell'iperglicemia richiedono un'attenzione continua da parte dei pazienti. Ridotte capacità cognitive possono quindi direttamente e negativamente influenzare non solo la qualità della vita dei pazienti, ma anche la gestione della malattia, predisponendo ad un controllo peggiore. Di fondamentale importanza diventa quindi individuare fattori di rischio e marcatori che possano precocemente identificare un eventuale decadimento cognitivo per garantire un tempestivo intervento terapeutico. La metodica CCM permette di individuare precocemente e con una buona sensibilità la presenza della neuropatia delle piccole fibre. Se quest'ultima dovesse confermarsi associata al decadimento cognitivo nei pazienti affetti da AD, questo giustificherebbe l'uso routinario nella pratica clinica del CCM per individuare i pazienti ad aumentato rischio.
Inoltre, crescente attenzione negli ultimi anni è stata riservata all'associazione tra OC e la funzionalità cognitiva. Ad oggi però nessuna evidenza è stata raccolta nei pazienti affetti da AD, aprendo nuovi scenari nella predizione della funzionalità cognitiva di questi pazienti.
Infine, questo è il primo studio in assoluto che andrebbe ad esplorare la funzionalità cognitiva nei pazienti affetti da LADA. Recenti evidenze sembrano mostrare come i pazienti affetti da LADA siano più proni alle complicanze microvascolari, per un peggior compenso glicemico [20]. Imperativo diventa capire se questi pazienti siano anche più a rischio di decadimento cognitivo diventa quindi.

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Codice Bando: 
2099267

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