Il progetto si inserisce in una linea di ricerca consolidata che attraverso i progetti finanziati nel 2017 e nel 2019 ha prodotto importanti risultati nell'ambito della valutazione dei servizi bibliotecari in Italia: 1) la partecipazione alla definizione di un modello di indagine a carattere censuario per la rilevazione delle biblioteche di diverse tipologie presenti sul territorio nazionale intrapreso da ISTAT; 2) la relizzazione di un sistema valutativo per le biblioteche italiane finalizzato all'integrazione di un indicatore relativo alle biblioteche nel Rapporto BES di ISTAT. I risultati raggiunti hanno determinato nel 2020 l'istituzione presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne del "Laboratorio di Biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche" (BIBLAB) diretto dalla proponente di questo progetto. Nel 2020 BIBLAB ha seguito la supervisione scientifica dell'indagine "La biblioteca per te" promossa da AIB e Rete delle reti (67.000 risposte ottenute) attraversao la quale è stato possibile misurare l'impatto delle biblioteche nel paradigma espresso dall'Agenda 2030; proporre una diversa segmentazione del pubblico; approfondire il posizionamento delle biblioteche così da supportare concretamente la programmazione delle politiche culturali.
L'obiettivo del progetto è consolidare l'esperienza maturata con l'indagine pilota e: 1) sviluppare con ISTAT una indagine sistematica che possa misurare il contributo delle biblioteche nell'ottica del benessere e della qualità della vita come espresso dal Rapporto BES; 2) realizzare un toolkit utile alle biblioteche per replicare a livello micro la valutazione del proprio impatto.
I risultati del progetto saranno discussi in corso con ISTAT, con l'Associazione Italiana Biblioteche, con Rete delle Reti e renderanno possibile la realizzazione di un sistema informativo integrato che raccolga i contributi statistici sulle biblioteche e li restituisca in una forma organizzata attraverso l'anagrafe ICCU.
Il progetto vuole innescare una cultura della valutazione e una diffusione dei dati sull'impatto delle biblioteche tale da correggere possibili distorsioni in termini di politiche pubbliche.
Se da gli enti regionali, amministrazioni pubbliche e università le biblioteche sono considerate prevalentemente centri di costo, per i cittadini esse sono un valore spesso irrinunciabile. Servono modelli condivisi, attività diffuse, strumenti validati e collaudati che possano rendere la valutazione approcciabile nelle strutture più grandi ma anche in quelle piccole che spesso agiscono come unico presidio culturale sul territorio. Solo così le biblioteche potranno dimostrare come e quanto contribuiscono al miglioramento delle condizioni di vita delle persone (impatto individuale) che si riflette anche sulla generazione di vantaggi culturali, sociali ed economici per le comunità (impatto sociale).
La realizzazione di una indagine sistematica capace di misurare questo apporto e di un toolkit che offra alle biblioteche strumenti di valutazione capace di restituire risultati utilizzabili a scopo decisionale nell'ottica delle politiche pubbliche genera un circolo virtuoso grazie al quale per gli operatori diventa facile produrre dati e renderli disponibili e per gli stakeholder ai vari livelli imprescindibile utilizzarli. Solo così possono essere evitate pericolose distorsioni.
Il progetto ha evidenti ricadute su vari fronti che si presentano sinteticamente:
1. Potenzialità applicative: esso si configura come un progetto di ricerca applicata che consente l'evoluzione e l'implementazione dell'Anagrafe ICCU come sistema informativo per le biblioteche italiane a livello nazionale.
2. Impatto sociale: le biblioteche sono luoghi di espansione della qualità della vita, occasioni di trasferimento sociale di capacità (Sen, 1980) presidi culturali e sociali sul territorio, in alcuni casi gli unici disponibili. Come noto, in Italia c'è un grande gap nei livelli di istruzione e in particolare nell'educazione permanente (Solimine, 2014) e le biblioteche, per la loro diffusione capillare - sebbene non uniforme - possono esercitare una funzione strategica per colmare questa lacuna. Una indagine capace di dimostrarlo aiuta i decisori a scegliere.
3. Politiche pubbliche: abbiamo visto la disomogenità dei dati che caratterizza le biblioteche italiane: tante strutture efficienti al Nord, un grande vuoto d'offerta al sud per non parlare dei dati sconcertanti che emergono dal censimento Istat sui professionisti. Gli addetti sono 18mila, in media 3 per ogni struttura censita, ma solo il 59,4% ha la qualifica di bibliotecario; in generale quattro addetti su 10 lavorano part-time e nel 39,7% delle biblioteche, in gran parte comunali, opera unicamente personale volontario e non retribuito. I dati sull'impatto delle biblioteche devono essere letti anche come una deduncia di questa mancanza di omogenità e di investimenti. Tutti i cittadini devono poter godere degli stessi diritti.
4. Trasparenza: l'apporto che un'eventuale applicazione su larga scala del progetto potrebbe fornire sarebbe molto elevato, consentendo un miglioramento della valutazione generale dell'operato delle pubbliche amministrazioni coinvolte nel settore delle biblioteche. Un punto, quest'ultimo, che viene ormai da tempo considerato prioritario.
5. Istituzionale: il progetto prevede una stretta collaborazione con importanti istituti pubblici: a) ISTAT: la statistica ufficiale ha un ruolo decisivo nell'aiutare le istituzioni nella scelta delle priorità, configurandosi come uno strumento imparziale per comprendere e decidere. Il ruolo degli indicatori statistici nell'orientare i processi decisionali è un tema di grande attualità, oggetto del Lisbon Memorandum on Indicators for decision making and monitoring, adottato nel 2015 dai direttori degli istituti nazionali di statistica. b) ICCU che gestisce la base dati Anagrafe delle biblioteche italiane, uno strumento d'informazione generale e aggiornato sulla realtà bibliotecaria italiana. Il progetto prevede anche una collaborazione con l'AIB e la Rete delle reti, nonchè un confronto costante con il Gruppo Cultura dell'ASviS. Tali collaborazioni non solo sono una evidente legittimazione degli obiettivi del progetto ma sono dettati anche dalla comune necessità di evitare inutili dispersioni di risorse e duplicazioni di intenti.
6. Formazione dei bibliotecari: la realizzazione delle linee guida e ancor prima la progettazione dell'indagine prevede l'organizzazione di un percorso formativo gratuito per i bibliotecari italiani con l'obiettivo di diffondere una diversa cultura della valutazione, con il supporto del Laboratorio BIBLAB.
7. Terza Missione: infine la valorizzazione ulteriore di BIBLAB con l'obiettivo di posizionarlo come riferimento fondamentale in Italia nel campo della ricerca applicata alle biblioteche con una evidente ricaduta anche per il nostro Ateneo in termini di visibilità e attrazioni di finanziamenti.