Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2616217
Anno: 
2021
Abstract: 

La stenosi dell¿ arteria renale su base aterosclerotica è la causa più comune di nefropatia ischemica nei paesi occidentali, che porta a insufficienza renale cronica se non tempestivamente diagnosticata e trattata. Il principale fattore scatenante della progressione del danno renale è l'ipossia. La cronica carenza di ossigeno promuove la fibrosi renale che dura anche dopo il danno da ischemia-riperfusione (IRI). Inoltre, una ridotta densità microvascolare renale predice la fibrosi tubulointerstiziale e
E dunque la cronicizzazione di un eventuale danno transitorio. I meccanismi sottostanti questo danno
suggerirebbero misure terapeutiche aggiuntive oltre la rivascolarizzazione renale come la protezione mitocondriale, la terapia con citochine angiogeniche e la terapia con cellule staminali.
Diversi studi hanno dimostrato una significativa espressione di cellule staminali mesenchimali in quasi tutti organi e tessuti. Le cellule staminali mesenchimali del midollo osseo sono caratterizzate dalla capacità di differenziarsi in più tessuti. Gupta et al. hanno dimostrato la presenza di una popolazione di cellule staminali multipotenti residente nel tessuto renale.
Il nostro studio vuole valutare la possibilità che, agendo con tempismo adeguato sulla stenosi dell¿ arteria renale, prima che il danno causato al parenchima sia irreversibile, si possano andare a stimolare le cellule staminali residenti. La successiva differenziazione in varie cellule renali, potrebbe portare ad una riparazione dei tessuti.

ERC: 
LS3_12
LS4_8
LS7_1
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3333141
sb_cp_is_3415297
sb_cp_is_3400913
sb_cp_is_3431772
Innovatività: 

Ad oggi l' indicazione alla rivascolarizzazione delle arterie renali è ancora un tema molto discusso in letteratura. Diversi studi non mostrano vantaggio tra trattamento con angioplastica e terapia medica. Tali studi, tuttavia, valutano solamente gli eventi cardiovascolari e le sequele correlate all' ipertensione, non tenendo conto del danno renale in pazienti con stenosi mono o bilaterale dell' arteria renale. Tale aspetto è tanto più importante se consideriamo la presenza a livello del parenchima renale di nicchie di cellule staminali progenitrici, che si sono dimostrate utili nella riparazione del parenchima renale danneggiato, almeno fin quando questo danno non sia irreversibile. In questo senso riteniamo utile la valutazione di possibili marcatori (clinici, biochimici e laboratoristici) che possano prevedere l' outcome dei pazienti sottoposti a tale procedura e la possibilità che tali cellule si attivino portando ad un processo riparativo ed un recupero della funzione renale.

Codice Bando: 
2616217

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