Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2677798
Anno: 
2021
Abstract: 

La ricerca analizza le potenzialità derivanti dall'integrazione dei sistemi BIM (Building Information Modeling) nei processi di conoscenza e gestione del patrimonio costruito. Sebbene le potenzialità dell¿applicazione di tali processi al patrimonio costruito declinati tramite l¿HBIM (Heritage Building Information Modeling) siano ormai noti ed innegabili, rimangono ancora alcune questioni teoriche e operative legate all¿aporia irrisolta tra la rigidità degli strumenti di modellazione e l'elevata flessibilità necessaria quando si opera nel campo dell¿architettura.
Questa linea di ricerca si inserisce spesso in attività legate alla struttura di un ambiente digitale per l'archiviazione, la modellazione, la gestione dei dati. In questo caso, invece, ci si sofferma sul processo di modellazione considerandolo non solo come modalità per costruire il surrogato digitale dell¿architettura presa in esame. L'HBIM risulta essere anche un metodo di lettura e analisi efficace perché consente di ripercorrere il processo progettuale indagando i casi studio analizzati dalla definizione strutturale, alle soluzioni compositive, agli aspetti formali. Seguire questo approccio consente l¿archiviazione di tutti i dati che vengono consultati e archiviati e, contestualmente, di avere un continuo confronto con ciò che ha guidato ogni decisione in fase di modellazione.
La ricerca proposta affronta questi problemi considerando diversi casi di studio appartenenti all¿architettura rinascimentale e al razionalismo italiano. Seppur afferenti ad epoche storiche e a tipologie architettoniche differenti, gli edifici analizzati hanno in comune importanti caratteristiche: la standardizzazione del tipo, l¿impostazione progettuale basata sulla classificazione degli elementi formali, la definizione di regole compositive basate sulla ripetizione. In quest¿ottica, il processo seguito vuole proporre un approccio innovativo rispetto alle modalità di conoscenza, concretizzato proprio tramite i processi HBIM.

ERC: 
SH5_8
SH5_12
SH5_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3426354
Innovatività: 

L'adozione del BIM nel campo del patrimonio architettonico esistente è un aspetto da cui, ormai, è diventato impossibile prescindere. Da un lato, per la crescente necessità di costruire sistemi di gestione di dati all'interno di cui risulta necessario far convergere i risultati delle operazioni di acquisizione e le elaborazioni legate ai diversi ambiti di indagine coinvolti. Dall'altro, per adeguarsi alle normative vigenti in materia di appalti pubblici, che obbliga all'utilizzo di "nuovi metodi e strumenti elettronici per la modellazione" (decreto n. 560/2017). Poiché la percentuale di interventi per nuove costruzioni è diminuito rapidamente in favore di quelli su edifici esistenti, è evidente la rilevanza della ricerca in questo campo, non solo da un punto di vista scientifico, ma anche da quello più strettamente applicativo. Attraverso la sperimentazione sui quattro casi di studio presentati, il progetto si propone di introdurre una nuova prospettiva nel settore della gestione delle costruzioni. In questo senso, il conseguimento gli obiettivi precedentemente descritti (impostazione di regole per la realizzazione del modello ideale; definizione dell'as built integrando dati provenienti da tutte le indagini condotte sull'edificio; rilascio di linee guida per la produzione di modelli con caratteristiche analoghe) costituisce un'attività di forte impatto, soprattutto nel contesto nazionale. A tal proposito, le tipologie architettoniche su cui testare il processo non sono state scelte casualmente. La cosa che accomuna gli edifici scelti, oltre all'essere manufatti di innegabile rilevanza storica e culturale, è la loro genesi architettonica legata alla definizione di categorie, all'uso di elementi ricorrenti, alla standardizzazione. Infatti, i cortili dei palazzi rinascimentali di Acquasparta e di Cantalupo sono legati al momento in cui le conoscenze riferite all'uso di una matrice stilistica, espressa tramite il modulo, cominciavano a circolare tramite la diffusione dei trattati per mezzo della stampa. Gli edifici della città universitaria, invece, appartengono al razionalismo italiano, in cui la standardizzazione delle componenti tecnologiche e costruttive è strettamente connessa alla diffusione dell'utilizzo di acciaio e cemento armato. Non è un caso, quindi, che tali edifici siano stati scelti per testare il processo di conoscenza volto alla costruzione di modelli semantici guidata dall'approccio HBIM. In tutti i casi analizzati, infatti, il layout dell'architettura deriva dalla composizione di geometrie elementari, dalla ripetizione e dalla combinazione di elementi semplici. In linea con la volontà di trasformare in modelli digitali gli elementi reali che fisicamente compongono l'oggetto, la ricerca delinea un percorso che garantisca che la scomposizione di ogni edificio, la costruzione degli oggetti digitali e la definizione ontologica delle entità, siano complessivamente coerenti con le prestazioni attese dall'HBIM. In questo senso, la ricostruzione digitale del progetto incorpora alcune caratteristiche gestionali che ne sottolineato l'impatto in termini di innovazione derivante dall'investigazione delle potenzialità dell'HBIM sia riguardo gli interventi previsti (o da prevedere) sul patrimonio architettonico, sia per le nuove tipologie di analisi che implica questo approccio, sia per la possibilità di arricchire il processo di costruzione dei modelli tramite una cospicua banca dati implementabile nel tempo. In particolare, si riconosce come la volontà di collegare una specifica informazione al relativo componente tridimensionale sia un processo non sempre applicato nell'HBIM. Questa attività, minuziosa e approfondita, riesce in qualche modo a piegare ai suoi scopi le regole di alcuni applicativi che nascono invece per lo scopo opposto, la standardizzazione e l'automatismo, anche tramite alcune modalità innovative di applicazione del Visual Programming Language. Tuttavia, lo studio presentato vuole sperimentare nuove metodologie di caratterizzazione del modello che puntino a preservare al contempo sia la natura delle varie informazioni acquisite durante il percorso di conoscenza diretta e indiretta, perseguendo l'ambizioso obiettivo di gestire la complessità di un'architettura storica sia a livello geometrico ma anche a livello informativo e garantendo l'interoperabilità del processo.

Codice Bando: 
2677798

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