Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2775179
Anno: 
2021
Abstract: 

Il sistema renina angiotensina aldosterone svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell'omeostasi circolatoria e nel controllo dell'equilibrio emodinamico; tuttavia il suo coinvolgimento nel sistema respiratorio non è ancora pienamente compreso in tutte le sue sfaccettature. Il nostro progetto di ricerca si pone l'obiettivo di indagare come questo sistema sia coinvolto nei meccanismi di insorgenza di complicanze cardio-vascolari nei pazienti affetti da carcinoma polmonare e sottoposti ad intervento chirurgico di resezione polmonare. Lo studio prevede l'inclusione di un gruppo di pazienti già in trattamento cronico con ace-inibitori e un gruppo di pazienti di controllo che non assume inibitori del sistema RAS. Di questi due gruppi di pazienti saranno analizzati i dosaggi sierici preoperatori dell'enzima ACE, della bradichinina e marker dello stress ossidativo ed analizzate le funzionalità ecocardiografiche pre e post-intervento chirurgico. L'obiettivo primario del nostro studio sarà la valutazione e comparazione dell'outcome post-chirurgico in termini di complicanze cardiovascolari peri e post-operatorie e sopravvivenza tra i due gruppi di pazienti in studio (pz in trattamento con ace-inibitori vs pz non in trattamento). Come obiettivo secondario ci proponiamo di valutare la presenza di una correlazione tra la variazione dei valori di enzima ACE e bradichinina e il tipo di resezione polmonare eseguita. I risultati attesi potrebbero confermare il coinvolgimento del sistema renina-angiotensina nell'insorgenza delle complicanze postoperatorie di origine cardiovascolare nei pazienti sottoposti a resezione polmonare maggiore.

ERC: 
LS7_8
LS1_10
LS4_1
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3591080
sb_cp_is_3591856
Innovatività: 

Il progetto che presentiamo si basa sull'esigenza di individuare dei marcatori predittivi che ci consentano di riconoscere quei pazienti ad alto rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari postoperatorie. Nell'ambito della chirurgia polmonare, le complicanze cardiovascolari tra cui infarto del miocardio, trombosi venosa profonda/embolia polmonare e fibrillazione atriale, hanno una frequenza variabile a seconda del tipo di intervento considerato, ma si tratta comunque di una quota considerevole di pazienti; si stima che tali complicanze si verificano circa nel 30% dei pazienti sottoposti a chirurgia toracica non cardiaca, aumentando significativamente la morbilità, la mortalità e il costo delle cure di questi pazienti.
Negli anni innumerevoli gruppi di studio hanno focalizzato la loro attenzione nell'individuare dei fattori morfologici o chirurgici che partecipassero alla comparsa della fibrillazione atriale, la più frequente delle complicanze cardiovascolari note in questi pazienti. Diverse società scientifiche hanno proposto l'utilizzo di calcolatori di rischio cardiaco o raccomandazioni cliniche con scopi di profilassi per ridurre al minimo l'incidenza delle complicanze cardio-vascolari[1] [2]. Il dosaggio dell'ACE, già utilizzato per altre patologie quali la sarcoidosi, la tubercolosi, la malattia di Gaucher e alcune patologie autoimmuni, è un test già noto e diffuso nei laboratori di routine; questo lo faciliterebbe nel suo ruolo di fattore predittivo. Già nel 1975 si è osservato come i pazienti affetti da sarcoidosi in fase attiva avessero elevati livelli plasmatici di ACE, diversamente da pazienti affetti dalla malattia, ma trattati o con malattia in fase di risoluzione che invece manifestavano concentrazioni plasmatiche normali; da qui le misurazioni seriali dell'enzima si sono rivelate fondamentali per seguire il follow up dei pazienti con sarcoidosi e, a volte, per predire recidive o miglioramenti clinici [3]. Per quanto riguarda il ruolo dell'enzima nei pazienti affetti da carcinoma polmonare, l'attuale letteratura scientifica tratta questo argomento solo in maniera marginale, pur essendo chiara l'importanza del sistema RAA nel controllo dell'equilibrio emodinamico dell'organismo.
Se i risultati ottenuti da questo studio confermassero la nostra ipotesi, si aprirebbero ampi scenari per il futuro. Innanzitutto, la conferma del valore predittivo dell'ACE e della bradichinina andrebbe ottenuta con uno studio più ampio e con un numero di pazienti maggiore. Inoltre, il valore protettivo della terapia con ACE inibitori sulle complicanze cardiache postoperatorie potrebbe essere valutato con un trial clinico randomizzato.
In ambito clinico, la ricerca di biomarcatori che ci consentano di predire il rischio di complicanze ha l'obiettivo di sviluppare dei metodi di prevenzione farmacologici e non, così da evitare degenze prolungate, aumento della morbilità e riduzione della sopravvivenza postoperatoria. Alla base del nostro progetto c'è quindi, in definitiva, l'idea di migliorare in futuro l'offerta terapeutica dei pazienti con carcinoma polmonare da sottoporre ad intervento chirurgico.

1 Keshava HB, Boffa DJ. Cardiovascular Complications Following Thoracic Surgery. Thorac Surg Clin. 2015 Nov;25:371-92.
2 Karamichalis JM, Putnam JB Jr, Lambright ES. Cardiovascular complications after lung surgery. Thorac Surg Clin. 2006 Aug;16:253-260.
3 Lieberman J, Schleissner LA, Nosal A, et al. Clinical correlations of serum angiotensin-converting enzyme (ACE) in sarcoidosis. A longitudinal study of serum ACE, 67gallium scans, chest roentgenograms, and pulmonary function. Chest. 1983 Nov;84:522-8.

Codice Bando: 
2775179

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