Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2536898
Anno: 
2021
Abstract: 

Sull'istituto giuridico del matrimonio si riflettono le trasformazioni che stanno interessando le odierne società multiculturali e multireligiose, evidenziando paradossi ed inedite criticità per la cui adeguata lettura l'approccio cosiddetto 'interculturale' mette a disposizione specifici strumenti di analisi. E complesse sono le questioni aperte riguardo al fenomeno dei 'matrimoni forzati' - spesso caratterizzati dalla multiculturalità e dalla transnazionalità -, previsti come reati da molti ordinamenti giuridici ai quali, di recente. si è aggiunto quello italiano, avendo il legislatore nazionale inteso introdurre con la l. 19 luglio 2019, n. 69 (cd. Codice rosso) l'art. 558 bis CP, che ha stigmatizzato il reato di costrizione o induzione al matrimonio. Con la ricerca proposta si intende più specificatamente portare l'attenzione sulla parte costretta o indotta al matrimonio, soggetto la cui voce, non di rado assai flebile, necessita di essere intercettata e correttamente 'tradotta' perché possano essere approntate a sua salvaguardia specifiche ed adeguate misure di riconoscimento e di tutela. Questa prospettiva permetterà così anche di evidenziare il valore 'politico' - e pertanto trasformativo - del vissuto di chi altrimenti finirebbe per essere stigmatizzato e trattato esclusivamente per il proprio ruolo di vittima e non come persona. L'analisi è diretta a verificare come, a fronte della diversità dei fattori che sempre possono concorrere a determinare la personale scelta matrimoniale o affettiva, si attestano le ragioni e le salvaguardie costituite dalle inderogabili esigenze di riconoscimento e di tutela della dignità e della libertà umana, nonché dalle istanze di rispetto della legalità che, all'interno delle solide cornici tracciate dai principi fondamentali delle carte costituzionali dei sistemi giuridici democratici, nel momento interpretativo recuperano opportuni - per quanto non sempre facilmente individuabili - spazi di adattabilità delle norme vigenti.

ERC: 
SH3_2
SH3_6
SH2_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3283026
Innovatività: 

Per la delicatezza del fenomeno osservato, vale a dire i matrimoni forzati previsti come reato solo di recente in Italia (cd. Codice Rosso, 2019); per l'attenzione che si intende riservare al reperimento di strumenti idonei ad intercettare nelle odierne società multiculturali le richieste di tutela avanzate in modo più o meno esplicito da chi rischi di vedere coartata la propria libertà di scelta matrimoniale o di subire conseguenze anche più gravi; per la prospettiva di osservazione scelta (l'approccio interculturale); per il rilievo che la ricerca intende dare a quel particolare bene giuridico costituito dalla libera maturazione ed espressione della scelta matrimoniale ed affettiva; per l'interesse ad approfondire in prospettiva comparatistica l'analisi del diverso approccio al fenomeno riservato dal sistema multiculturalista britannico; per i motivi ora riassunti e per le ulteriori e più estese argomentazioni sviluppate in queste note, la ricerca si presenta come innovativa, rivelando specifiche potenzialità di poter concorrere all'avanzamento della conoscenza di un fenomeno delicato e di non facile emersione, trattandosi di una fattispecie che viene a determinarsi in ambito 'domestico', talora - come l'attualità documenta - in famiglie i cui stili di vita fanno riferimento a culture diverse dall¿autoctona. L'innovatività della ricerca proposta è attestata in modo particolare dall'obiettivo di avviare una riflessione critica intorno agli strumenti approntati dalla società ospitante per essere efficacemente in ascolto delle richieste espresse da quanti subiscono limitazioni gravi dei propri diritti in ordine alla maturazione ed all'espressione della libera scelta matrimoniale ed affettiva. L'apporto della ricerca presentata potrà così contribuire all'avanzamento della riflessione sulla libertà di scelta matrimoniale, riconosciuta come diritto umano inderogabile dalle moderne Carte dei Diritti - a partire dalla stessa Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che all'art. 16 subordina la conclusione del matrimonio al libero e pieno consenso dei futuri coniugi -. Portare oggi l'attenzione sulla libertà di scelta matrimoniale nelle complesse società multiculturali comporta l'impegno ad esplicitare nel dibattito pubblico, dalla prospettiva della tutela dei diritti, le ragioni sottese alla necessità di garantire che questa non sia in alcun modo subordinata nell'an, nel quando e/o nel quomodo, ad aspettative o ad interessi eteronomi che finirebbero per mettere in secondo piano, o addirittura per sopraffare, la libertà e la dignità personale. Un profilo innovativo della ricerca proposta è costituito proprio dall'impegno a verificare come nell'ascolto di chi paventi il rischio (se non già denunci l'attuazione) di un qualche significativo vulnus alla libertà di scelta matrimoniale, è imprescindibile portare l'attenzione sul background personale dei soggetti coinvolti, e sui peculiari percorsi di adattamento e di integrazione al contesto ospitante vissuto dalle parti coinvolte. Non si tratta di un'operazione di immediata o semplice implementazione: anzi, in mancanza di strumenti di analisi adeguati (come si rivelano essere quelli offerti dalla prospettiva interculturale, da tempo impegnata a 'tradurre' le esperienze di cui sono portatori soggetti di culture diverse), assai facilmente si potrà incappare in fraintendimenti o in letture artificiose. Un esempio concreto lo lascia meglio intendere: se l'ipotesi di matrimonio forzato è facilmente riconoscibile (potendosi oggi una o entrambe le parti rispecchiare nella figura dei soggetti costretti 'con violenza o minaccia' di cui all'art. 558bis CP), non necessariamente o inequivocabilmente sono identificabili i soggetti indotti a prestare il proprio consenso, risultando gli elementi soggettivi ed oggettivi richiamati dalla fattispecie in esame alquanto indefiniti e non facilmente distinguibili dallo schema del matrimonio combinato che non sempre comporta una prevaricazione o un significativo vulnus.
Particolari aspettative può pertanto alimentare la scelta di avvalersi dell'approccio interculturale i cui strumenti di analisi risultano specificamente adeguati a dar voce alla parte costretta o indotta al matrimonio, soggetto non sempre nelle condizioni di articolare esplicitamente richieste di riconoscimento e di tutela: richieste che spesso necessitano di essere intercettate e tradotte perché possano essere approntate le misure necessarie. Da questa prospettiva potrà così evidenziarsi il valore ultimamente 'politico' del vissuto di chi, non essendo stigmatizzato nel suo status di vittima, può essere riconosciuto quale 'interlocutore competente', portatore di richieste di riconoscimento e di tutela, dalla cui 'traduzione' lo stesso ordinamento nazionale ben può maturare una visione più articolata e meglio contestualizzata delle dinamiche di espressione della libertà personale impegnata a perseguire i personali progetti di vita all'interno di una società multiculturale.

Codice Bando: 
2536898

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