L'Irlanda rientra nel novero degli Stati membri dell'Unione Europea a non aver predisposto una disciplina ad hoc in materia di tutela aggregata di interessi superindividuali. E ciò nonostante vi siano state iniziative di riforma in tal senso, l'ultima delle quali datata 2017 ed attualmente al vaglio della Review of the Administration of Civil Justice. Segnatamente, quest'ultima commissione dovrebbe pubblicare un report entro il corrente anno, sottolineandosi l'estrema attualità del presente argomento di ricerca.
Il tema della gestione degli illeciti di massa mediante la predisposizione di strumenti di ricorsi collettivi costituisce un topos centrale nel dibattito odierno sia scientifico, che istituzionale. Le economie avanzate, infatti, necessitano queste tipologie di tutela per assicurare la giustizia. Da un punto di vista della comparazione giuridica, il modello di riferimento è stato quello statunitense di class action, quasi mai - in realtà - recependolo integralmente.
La stessa Unione Europea ha da tempo manifestato interesse per la tematica, giungendo nel 2018 a formulare una proposta di direttiva volta ad introdurre un'azione collettiva risarcitoria europea per la protezione dei consumatori, così tentando di ovviare alla riluttanza di alcuni Stati membri, tra cui l'Irlanda.
Tale circostanza ha provocato vuoti di tutela, anche in controversie aventi natura transfrontaliera: come dimostra il caso deciso dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea nella Causa C-498/16, Schrems v. FB Vol. II.
Conseguentemente, l'obiettivo del presente studio è quello di indagare le ragioni di tale lacuna, muovendo nell'ottica più autentica della comparazione giuridica a partire dalla corretta collocazione dell'ordinamento irlandese nel panorama dei sistemi giuridici contemporanei.
Il progetto si pone in diretta continuità con la produzione scientifica che interessa la cattedra di Sistemi Giuridici Comparati e di Diritto Privato Comparato del Prof. Gianluca Scarchillo.
L'obiettivo del progetto è quello di fornire un quadro ricostruttivo di insieme del sistema giuridico irlandese con riferimento alla specifica materia della gestione processuale degli illeciti di massa.
Si tratta di un apporto necessario per la piena comprensione del fenomeno dei ricorsi collettivi nell'àmbito dello spazio geografico dell'Unione Europea, anche e soprattutto nella prospettiva di riforma da quest'ultima iniziata e volta all'introduzione di uno strumento uniforme sull'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori.
Va, infatti, registrato come la dottrina non abbia preso in debita considerazione le complicazioni derivanti dalla mancata predisposizione da parte di alcuni Stati Membri di discipline per la tutela aggregata di interessi superindividuali omogenei.
Si ritiene come l'apporto di uno studio in questa materia sia principalmente quello di dimostrare le criticità sottese alla volontà unionale di introdurre una disciplina unificata, in special modo se ciò non sarà accompagnato da una seria presa in considerazione di una modifica delle regole europee sulla competenza giurisdizionale internazionale (contenute nel Reg. UE 2012/1215, c.d. Bruxelles I-bis).
Il presente progetto costituisce un approfondimento di una precedente ricerca svolta nel medesimo àmbito e che ha condotto alla pubblicazione del saggio "Ancora sulla tutela del consumatore anche in forma collettiva" nel fasc. n. 3/2019 della Rivista La nuova giurisprudenza civile commentata.
Inoltre, il progetto si pone in diretta continuità con la produzione scientifica che interessa la cattedra di Sistemi Giuridici Comparati e di Diritto Privato Comparato del Prof. Gianluca Scarchillo. Di recente pubblicazione è, infatti, la monografia, di cui questi è l'Autore, Class Action - Dalla comparazione giuridica alla formazione del giurista: un caleidoscopio per nuove prospettive.