Il carcinoma prostatico è una forma tumorale con alta incidenza nella popolazione occidentale che, nonostante i continui progressi scientifici, risulta ancora un problema clinico evidente. Sia la cancerogenesi che la progressione del carcinoma della prostata possono essere spesso correlabili ad una alterazione della funzionalità dei recettori androgenici. L'utilizzo di terapie volte a bloccare l'attività di tali recettori è inizialmente efficace ma purtroppo sviluppa resistenza nel breve periodo in particolar modo nei pazienti affetti da carcinoma prostatico castrazione-resistente. Nelle cellule tumorali circolanti (CTC) dei pazienti affetti da suddetta forma neoplastica è stata evidenziata la presenza di una specifica variante del recettore androgenico (AR-V7). L'espressione di tale variante nelle CTC ha mostrato un valore predittivo in termini di resistenza alla terapia anti-androgenica. Le CTC sono però principalmente presenti nelle forme più avanzate di tumore già metastatico, e sono invece difficili da identificare nelle fasi meno avanzate. Pertanto, si vuole analizzare l'espressione di AR-V7 su tessuti tumorali ricavati da prostatectomie radicali di pazienti con stadio non avanzato della malattia e si vuole valutare se l'espressione di AR-V7 correli con la progressione della neoplasia.
Tale studio è importante considerato il valore predittivo assegnato all'espressione di AR-V7 nelle cellule tumorali circolanti dei tumori prostatici.
Date le limitazioni nella reperibilità delle cellule tumorali circolanti in pazienti con carcinoma della prostata in stadio non avanzato e non metastatico, il progetto è rivolto ad analizzare se sia possibile evidenziare l'espressione di AR-V7 anche in pazienti con tumore della prostata non metastatico e a basso grado di stadiazione. A tal fine il progetto prevede la ricerca di cellule positive per AR-V7 direttamente sui tessuti intraoperatori.
Se si evidenziasse l'espressione di AR-V7 in alcuni tessuti tumorali verrà valutato se vi sia una correlazione statistica con alcuni dati clinici dei pazienti, in particolare con i valori di progressione della malattia, visto che lo studio sarà retrospettivo su casi di cui si hanno disponibili i follow up per almeno 48 mesi.
Sarebbe molto importante poter assegnare all'espressione di AR-V7 un valore predittivo anche per pazienti nelle prime fasi della malattia.