L'Iperplasia Condilare è una patologia che coinvolge il condilo mandibolare, la cui crescita unilaterale tridimensionale produce una asimmetria facciale nei pazienti affetti. La diagnosi viene effettuata tramite esame clinico e indagini radiologiche come la TC Cone-beam e la Scintigrafia SPECT.
Il trattamento chirurgico mira ad arrestare la crescita del condilo iperattivo quanto prima possibile, ripristinando un equilibrio occlusale mediante una condilectomia proporzionale.
Attualmente la programmazione chirurgica viene eseguita mediante misurazioni lineari millimetriche sulla ricostruzione 3D del cranio del paziente, ottenute a partire dai file DICOM della TC Cone-Beam. Questo consente una più chiara visualizzazione del problema, oltre che una misurazione e programmazione chirurgica, ma risulta insufficiente in caso di asimmetrie complesse.
Lo scopo di questo progetto è la creazione di un nuovo algoritmo che permetta di simulare, sul modello digitale 3D, il riposizionamento spaziale post-chirurgico e che fornisca indicazioni sulle linee di taglio da seguire durante l'intervento chirurgico per ottenere la simmetrizzazione facciale.
Il reparto tecnico utilizzerà un software di grafica 3D open source (Blender), e partendo dal database di immagini radiologiche di pazienti affetti da iperplasia Condilare unilaterale creerà un algoritmo per la simulazione dell'intervento di condilectomia.
L'algoritmo, una volta terminato, mostrerà una serie di simulazioni di intervento, che verranno valutate da chirurghi esperti in base alla loro correttezza e riproducibilità in sala operatoria. Il reparto tecnico procederà quindi ad eventuali modifiche dell'algoritmo finchè le simulazioni ottenute non saranno soddisfacenti. Il progetto, una volta concluso, fornirà un nuovo strumentoin grado di abbattere i tempi di programmazione grafica preoperatoria, velocizzando l'iter terapeutico in questi pazienti ed andando a migliorare in modo rapido e preciso la qualità della loro vita.
Oggigiorno la programmazione preoperatoria, sebbene si avvalga di programmi di grafica 3D, richiede comunque l'intervento preponderante dei chirurghi nell'identificazione delle linee di taglio e nella simulazione dell'intervento tramite modifiche manuali dei modelli computerizzati. Sebbene quindi sia indubbio l'utilità di questa progettazione preoperatoria, di certo non è immediata ed è gravata da una curva di apprendimento considerevole. Nel mondo della chirurgia maxillofacciale già esistono esempi di come una progettazione 3D semiautomatizzata possa portare benefici in termini di tempo che in termini di risultati. (Modabber et al., 2019) Questo interesse crescente dimostra quindi come il chirurgo del futuro farà sempre più ricorso ai programmi di grafica e fa intuire il ruolo preponderante che avranno in futuro. Il nostro progetto nasce con la volontà di contribuire attivamente a questa transizione e di supplire alla mancanza di uno strumento di rapido e facile utilizzo nel trattamento dell'iperplasia condilare unilaterale. In generale, riteniamo che l'algoritmo permetterà a tutti i centri di chirurgia di maxillofacciale di meglio affrontare la patologia presa in esame dal punto di vista di costi, tempi e benefici. L'effetto sui tempi di intervento andrà quindi a riguardare la riduzione della durata della programmazione della procedura chirurgica, della durata dell'intervento e conseguentemente anche dei tempi di recupero del paziente. I benefici andranno a riguardare in primo luogo il paziente, che sarà sottoposto ad un intervento più breve seppur ulteriormente personalizzato e con minor rischio di complicanze, per poi riguardare i chirurghi, il cui lavoro risulterà facilitato, la clinica ed il sistema sanitario, per un aumento del turnover conseguente alla diminuzione della degenza e delle complicanze. L'effetto dei sui costi sarà quindi conseguente sia alla riduzione progressiva dell'utilizzo di programmi molto costosi, a fronte dell'impiego di un software opensource, sia per la ridotta degenza del paziente e la riduzione delle complicanze chirurgiche. Nel nostro centro in particolare, la mole dei pazienti con tale patologia è considerevole e l'utilizzo di questo software ci permetterebbe di far fronte velocemente ed efficacemente alle richieste dei nostri assistiti, oltre a permetterci di elevare ulteriormente gli standard di qualità del nostro servizio. Inoltre, vi è la concreta possibilità che da questo studio possano nascere progetti successivi di struttura simile ma che prendano in esame altre patologie, sia nel campo della chirurgia maxillofacciale, che della chirurgia ortopedica.