L¿alopecia è una condizione cronica molto diffusa, associata a perdita di autostima, depressione e insoddisfazione; tra le sue cause vi sono: problemi genetici, disturbi autoimmuni organo specifici, disordini ormonali, problemi di cicli del pelo e carenza di vitamine e minerali. L¿alopecia androgenetica (AGA) colpisce sia uomini che donne con differenti età e manifestazioni.
Attualmente, per il trattamento farmacologico sono approvati dalla FDA e dall'EMA il minoxidil topico per uomini e donne, e la finasteride orale solo per uomini.
Il minoxidil apre un canale del potassio ATP-sensibile, mentre la finasteride inibisce la 5¿-reduttasi. Sono stati osservati alcuni effetti collaterali inattesi, quali: secchezza del cuoio capelluto, irritazione della pelle, depressione con pensieri suicidi e per la finasteride disfunzioni erettili.
Per cercare di minimizzare gli effetti collaterali e per migliorare le caratteristiche della formulazione, si è pensato di utilizzare dei sistemi di veicolazione dei farmaci ed in particolare le nanoemulsioni (NEs). Numerosi estratti naturali sono già in uso in campo cosmetico e gli oli essenziali sono spesso usati nei trattamenti di problemi quali caduta, diradamento e secchezza dei capelli. Da studi recenti, è stato notato che l¿olio di sandalo ha un effetto promotore nella rigenerazione di alcuni tipi di cellule, quindi, potrebbe essere in grado di coadiuvare l¿attività dei farmaci veicolati nelle NEs.
Scopo di questo lavoro sarà quindi la preparazione e caratterizzazione di una lozione per applicazione topica costituita da NEs (O/A) di olio di sandalo per veicolare minoxidil e finasteride e la valutazione dell¿efficacia e della tollerabilità su pazienti affetti da AGA, a cui saranno, nell¿arco di un anno, tramite valutazione clinica e strumentale, valutati la progressione dell¿AGA e lo stato di salute del capello. Le NEs con i farmaci saranno confrontate con quelle vuote per poter valutare anche l¿effetto dell¿olio di sandalo da solo.
L'innovatività di questa ricerca risiede in un nuovo approccio per la veicolazione dei due principi attivi già approvati nella terapia dell'AGA. La veicolazione di principi attivi già in uso in terapia, ha ottenuto risultati rilevanti, primo fra tutti la veicolazione di doxorubicina in liposomi pegilati (Doxil®), il primo nano-drug approvato dall'FDA (1995). Da allora, l'utilizzo dei sistemi di veicolazione desta grande interesse per aumentare la biodisponibilità dell'attivo veicolato, modularne l'emivita, effettuare una veicolazione selettiva facilitandone l'interazione con il sito bersaglio riducendo gli effetti collaterali. L'impiego di NEs è di grande interesse, grazie alla loro capacità di veicolare un'alta concentrazione di farmaco lipofilo, alla possibilità che i loro costituenti (olio e tensioattivi) possano adiuvare l'attività della molecola che si intende veicolare e infine, alla facilità della metodica di preparazione del sistema. Inoltre esse generalmente inducono scarsa irritazione della pelle e mostrano un'elevata capacità di permeazione. In vista di questo tipo di applicazione presso il laboratorio "Nanomedicine_Lab" del Dip. di Chimica e Tecnologie del Farmaco, di cui faccio parte, erano già state preparate NEs a base di olio di sandalo caricate con finasteride con caratteristiche chimico fisiche compatibili con l¿applicazione topica.
Dai promettenti risultati ottenuti si è visto che le NEs sono in grado veicolare la finasteride e sono stabili nel tempo per dimensioni, carica superficiale ed efficienza di intrappolamento. Sono inoltre stati già effettuati degli studi di permeazione in vitro, con Franz Cell e membrane artificiali come Strat-M e Silastic, da cui è stato possibile dedurre che il farmaco veicolato potrebbe rimanere localizzato nella pelle senza raggiungere il torrente circolatorio, confermando la possibilità di impiegare le NEs per l'applicazione topica, limitando quindi gli effetti collaterali sistemici della finasteride. La novità del sistema sta inoltre nell'uso dell¿olio di sandalo e nella sua strutturazione e stabilizzazione con opportuni tensioattivi in NEs. Grazie alla presenza di questo olio le NEs, da semplici sistemi di veicolazione, si trasformano in sistemi di veicolazione funzionali in cui oltre alla funzione di delivery è presente anche quella sinergica con i principi attivi veicolati e quindi adiuvante della loro azione.
Il Santalum album oil, noto anche come olio di sandalo dell'India orientale, è un olio essenziale volatile ottenuto per distillazione a vapore del legno essiccato dal tronco e dalle radici dell'album Santalum; è di colore giallo pallido con un odore caldo, legnoso; il costituente principale dell'olio (> 90%) è un alcol: il santalolo. In generale gli alcoli, a-santalolo e ß-santalolo, sono principalmente responsabili dell'odore e l a-santalolo è presente circa al 7-60%, mentre il ß-santalolo 7-33% del totale di santalolo. Il suo utilizzo è stato considerato GRAS, dalla FEMA, Flavor and Extract Manufacturers Association e dalla FDA, per l'uso negli alimenti come ingrediente aromatizzante.
All'olio di sandalo vengono attribuite attività utili nell'applicazione dermatologica: antimicrobiche, anti-proliferative, anti-cancro inducendo l'apoptosi cellulare e inoltre, ha una spiccata attività antinfiammatoria inibendo l'enzima ossidativo 5-lipossigenasi; ha attività di scavenging del radicale DPPH e in vivo di protezione dai danni derivanti dallo stress ossidativo e dalla formazione di specie reattive dell'ossigeno. Nelle colture di fibroblasti e cheratinociti dermici, l'olio sopprime la produzione di numerose chemochine pro-infiammatorie e citochine prodotte in risposta alla stimolazione del lipopolisaccaride.
Un recente studio ha messo in luce la possibile applicazione nell'AGA in quanto sembra in grado di promuovere la rigenerazione di alcuni tipi di cellule e di legarsi ad un recettore olfattivo della pelle chiamato OR2AT4 localizzato nella guaina esterna della radice del bulbo pilifero e che, anziché inviare un messaggio al cervello, come farebbero i recettori nasali permettendoci di sentire il profumo, promuove invece un processo di divisione e migrazione cellulare che determina l¿inibizione della morte dei cheratinociti e la promozione del fattore di crescita IGF-1, determinando quindi, un aumento della crescita dei capelli.
Quindi, l'olio di Sandalo potrebbe essere in grado di coadiuvare l'attività dei farmaci veicolati nelle NEs.
Con la formulazione di NEs per applicazione topica per il trattamento dell'AGA, si riuscirebbe, inoltre, a superare i limiti delle preparazioni idroalcoliche attualmente in commercio, poiché, formulando una dispersione senza l'impiego di alcol, si otterrebbe un assorbimento limitato al derma, evitando così i relativi effetti avversi sistemici e post-applicazione, aumentando anche la compliance soprattutto di quei pazienti che per condizioni allergiche o per motivazioni etico/religiose preferiscono non utilizzarlo.