Si tratta di un progetto interdisciplinare articolato su aspetti linguistici, politici e amministrativi per mettere a confronto il ruolo e le molteplici realtà degli spazi significanti in Francia e in Germania. Fin dal XVI secolo l¿evoluzione dell¿assetto urbano ha connotato Parigi in modo particolarmente emblematico per il ruolo svolto dai governi e per l¿articolazione significativa della relazione fra «zone» residenziali e ordine amministrativo e pubblico. I quartieri residenziali del centro- città e quelli dei territori circostanti comprende tre assi semantici: 1. l¿aspetto giuridico-politico, poiché la gestione dell'ordine pubblico rivela il modo in cui l'autorità ha trasformato la capitale e il territorio extra-urbano con diverse finalità; 2.l¿aspetto tecnico-amministrativo, che rinvia alla "razionalità" dell'assetto sociale, distinguendo in modo performativo la città dai sobborghi: il distanziamento spaziale corrisponde all'allontanamento sociale; 3.l¿aspetto linguistico, per il ruolo svolto dal francese a partire dal XVII secolo: sottoposto a un controllo normativo garante dell'identità nazionale, molteplici aspetti fonetici e lessicali sono in corso di mutazione per il contatto fra lingue diverse presenti nella regione parigina. Gli importanti flussi migratori hanno prodotto numerose varietà diastratiche e multiculturali della lingua nazionale. Anche in ambito tedesco Berlino è il simbolo di drammatiche trasformazioni dell'area metropolitana che hanno riprodotto la lotta discorsiva sugli spazi urbani, in particolare quelli riguardanti le strategie espansive neoliberiste (gentrificazione) e di estrema destra: la globalizzazione e l'ondata migratoria in Berlino hanno evidenziato un tipo di comunicazione "exolinguistica" con motivazioni contestuali e forme evolutive diverse. Si tratterà di individuare le specificità dei rapporti che intercorrono fra la capitale e la storia delle divisioni del suo territorio avviando il confronto con la situazione francese.
Gli aspetti d'innovazione scientifica del Progetto, già in atto con gli incroci metodologici e disciplinari, sono rappresentati:
1.dall¿analisi dei discorsi politici diversificati, caratterizzanti i fini definitivi e i fini temporanei del ¿detto¿ dei poteri politici che si sono succeduti nella pianificazione dell¿assetto urbano di Parigi e dell¿interdiscorso con gli aspetti giuridico-politico;
2.dall¿analisi dell¿aspetto amministrativo della razionalizzazione dello spazio cittadino attraverso vari momenti: -il controllo legislativo e l'applicazione di una "police" di luoghi e persone (Y. Fijalkov, 1998; N. Haumont-J.-P.Lévy 1998 ): l'antica Parigi di dodici circoscrizioni ha potuto realizzare la «gentrification» in seguito al progressivo spostamento degli strati popolari dal centro verso le circoscrizioni esterne; - la salubrità degli alloggi e dell¿attività industriale all¿interno della cinta urbana; lo sfruttamento delle aree periurbane che ha costituito il terreno dei vasti agglomerati, rapida affermazione dell¿edilizia in cemento e, finalmente, una politica volontaristica per favorire l'integrazione. Il reperimento lessicale e il censimento tematico sarà effettuato ripercorrendo il discorso politico-amministrativo delle fasi cronologiche del Dipartimento della Senna costituito nel 1790 ed esistito fino al 1967, diventato la «Métropole du Grand Paris», struttura di governance che riunisce Parigi e la sua agglomerazione. Saranno prese in considerazione, anche le successive fasi della politica degli alloggi fino al 2018, con il rapporto «Vivre ensemble, vivre grand» redatto al termine del compito affidato a J.L. Borloo dal Presidente Macron, rapporto però scivolato nell¿oblio. In questo ambito, T.Tellier [2016, 2018] approfondirà la riflessione sul tema dei «territori perduti della Repubblica»; analizzerà in particolare la nozione di « séparatisme » di recente introdotta dal Presidente Macron. M.-C.Blanc-Chaléard, riprenderà la riflessione sull¿evoluzione delle politiche migratorie in relazione all¿assetto urbano e delle modalità d¿integrazione arabe, anche attraverso il sistema scolastico [v. punto successivo].
3-dalla realtà urbanistica francese che si è costituita, in modo particolare negli agglomerati periferici quali luoghi di contatto linguistico collegati alle popolazioni immigrate: l¿elemento innovativo di questa parte sono le forme linguistiche che hanno scandito la composizione storica dei quartieri difficili e della politica degli alloggi sociali. F. Gadet analizzerà gli aspetti delle questioni politiche e linguistiche nelle ¿banlieues¿ francesi, l¿impatto della variazione sulle forme dell'esclusione, in particolare l¿interferenza manifestata in occasione delle interviste di assunzione nei posti di lavoro. E.Guérin si occuperà del ¿discorso scolastico sulla lingua come negazione della realtà di fatto¿: in seguito a percorsi fallimentari, le prospettive professionali dei giovani sono ridotte, se non addirittura nulle. Attraverso una formazione scolastica specializzata è possibile intravvedere la possibilità di un futuro lavorativo; Roberto Paternostro approfondirà il concetto di ¿variazione¿ del francese standard a contatto con diverse comunità urbane, in particolare per quel che riguarda gli aspetti dell¿accento di ¿banlieue¿ : questo aspetto si colloca all¿interno di una lunga tradizione d¿indagine scientifica, iniziata con gli studi sull¿accento del francese popolare come varietà diatopica e diastratica. Uno dei punti salienti sarà rispondere all¿interrogativo se il francese parlato dalle «seconde» generazioni è solo una «lingua dei giovani» o c'è una connotazione identitaria e rivendicativa nei parlanti, connotata dalla mancanza di un sentimento di cittadinanza.
Nell'ambito tedesco, la ricerca mira a ridefinire il concetto di "monolinguismo nazionale" superando il concetto di coesione del territorio, poiché anche in ambito tedesco la lingua nazionale ha perso il suo carattere di normalità, a confronto con il linguaggio multietnico dei giovani. Per (ri)condurre il discorso socio-pedagogico da un'idea ipostatica (Ullmann 1962) di "lingua madre" a quella di fenomeno dinamico, si terrà conto da un lato delle inerzie sociali/formative osservabili nell'attuale contesto di nuovi sviluppi glottodidattici (Stevenson 2011), dall'altro dei recenti studi sulla storicità del nesso tra lingua e nazione (Bonfiglio 2010) in una Lebenswelt caratterizzata da plurilinguismo ineluttabilmente anche "interno": le politiche d'integrazione attivate soprattutto nel mutevole sviluppo dei paesaggi urbani di Berlino, da città imperiale a capitale del Terzo Reich distrutta dalle bombe nel 1945, poi divisa nelle parti est e ovest (presenza del muro,1961-1989) e infine città cosmopolita multietnica. La lotta discorsiva intorno agli spazi urbani è stata esaminata dal Duisburger Institut fu¿r Sprach- und Sozialforschung (Kellershohn/ Paul 2013), riguardanti le strategie espansive neoliberiste e di estrema destra.