Com'è ben noto, l'operazione di scissione, disciplinata in Italia dagli articoli 2506 e ss. c.c., consente la riorganizzazione del complesso produttivo dell'impresa collettiva, attraverso l'assegnazione dell'intero o di parte del patrimonio della società scissa a una o più società, preesistenti o di nuova costituzione, a fronte dell'assegnazione delle azioni o delle quote della società beneficiaria o delle società beneficiarie ai soci della società scissa.
Sino a poco tempo fa, nonostante l'indubbio rilievo pratico assunto dall'operazione, la scissione cross-border - per tale intendendosi quella che coinvolge soggetti, società scissa e/o beneficiarie, aventi sedi legali in diversi ordinamenti - non è stata oggetto di specifica disciplina né a livello nazionale né a livello europeo; con tutto ciò che da tale lacuna deriva in termini, essenzialmente, di incertezza giuridica e di elevata rischiosità dell'operazione medesima.
Il legislatore europeo ha provveduto a colmare tale vuoto normativo con l'emanazione della direttiva UE 2019/2121 che disciplina le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere, nell'ottica dell'integrazione economica e di realizzazione del mercato interno europeo.
Il progetto di ricerca che qui si propone ha la finalità di elaborare delle linee guida che possano essere d'ausilio al legislatore nazionale per il recepimento delle disposizioni contenute nella Direttiva, che dovrà avvenire entro il 31 gennaio 2023. A tal fine, verranno approfonditi tanto i contributi bibliografici più rilevanti in tema di operazioni straordinarie transfrontaliere e, in particolare, quelli relativi alla scissione; quanto gli orientamenti sul punto elaborati dalla Corte di Giustizia, del resto richiamati dalla stessa Direttiva al Considerando n. 2. Naturalmente, l'analisi non potrà prescindere dallo studio della letteratura domestica in materia di scissione societaria, che anzi si pone come un prius logico rispetto al successivo sviluppo del progetto.
Dopo aver effettuato una puntuale ricognizione dello stato dell'arte in materia di operazioni straordinarie cross-border, si intende realizzare un'approfondita analisi delle ragioni sottostanti l'emanazione della direttiva UE 2019/2121, in relazione alla giurisprudenza societaria della Corte di Giustizia dell'UE.
L'oggetto della ricerca, ad oggi inesplorato da parte della dottrina sia nazionale, sia internazionale, merita un'attenzione particolare dal momento che le operazioni di scissione e, in generale, le diverse forme di divestment transfrontaliere sono sempre più frequenti nella prassi, in conseguenza anche della pervasiva legislazione antitrust in tema di concentrazioni tra imprese, che sovente impone, nell'ambito di operazioni di M&A, lo scorporo delle società acquisite o fuse. In considerazione dell'assenza di contributi accademici sul tema in oggetto, il gruppo di ricerca si impegna a redigere un primo elaborato avente ad oggetto la nuova disciplina delle scissioni transfrontaliere, che possa fungere da apripista per una futura ricerca in questo ambito.
L'approccio cutting-edge della ricerca si tradurrà nell'individuazione delle possibili risposte che le norme contenute nella Direttiva sono in grado di fornire a problematiche generatesi nella prassi delle operazioni di mergers and acquisitions a carattere transnazionale. In particolare, la Direttiva funge da cartina tornasole dello stato di avanzamento di un processo di integrazione tra imprese europee, che ha avuto origine in seno all'UE con l'emanazione di una serie di sentenze che hanno riconosciuto la libertà di stabilimento delle società all'interno del perimetro dell'UE (i.e., Daily Mail, Centros, Überseering, Inspire Art, e Cartesio).