L'obiettivo di questa ricerca è indirizzato verso la messa a punto di una procedura finalizzata ad ottimizzare il grado di deprotonazione che può essere indotto sui silanoli (-Si-OH) legati alla superficie di matrici silicee. L'ottenimento di un¿elevata densità superficiale di gruppi silanolato (¿Si-O-) rappresenta, infatti, una condizione favorevole per promuovere su tali substrati solidi elevati livelli di derivatizzazione chimica, potendo tali siti nucleofili stabilire con maggiore efficacia legami di natura sia covalente che di coordinazione (mediata da metalli) con molecole organiche, sfruttabili a loro volta come selettori cromatografici o come promotori in processi di catalisi da condurre in fase eterogenea. In tale contesto, verrà inoltre sviluppato un metodo analitico, basato sull¿impiego di ioni argento (Ag+), con il quale poter dosare il grado di deprotonazione raggiunto da matrici silicee trattate con la procedura citata al punto precedente (formazione di silice -Si-O-Ag+). Questo metodo verrà confrontato con la procedura basata sull¿impiego di ioni rameici (Cu+2 con formazione di silice -Si-O-Cu2+) come probe selettivi, già sviluppata presso i nostri laboratori.
Il perseguimento di tali finalità rappresenta il logico sviluppo di studi già avviati sull¿argomento in precedenti lavori, aventi come scopo ultimo quello di massimizzare il grado di derivazione che è possibile conferire a matrici di natura silicea, anche valutando il livello di stabilità che l'addotto formato tra silice e molecola organica (vincolata con legame covalente o di coordinazione) sarà in grado di esprimere negli impieghi di tipo catalitico o cromatografico per cui è stato concepito
I contributi innovativi della ricerca sono riconducibili a quattro principali aspetti:
a) l'aumento del numero dei silanoli coinvolti nel processo di derivatizzazione di una matrice silicea. È infatti atteso che, attraverso salificazione con metossido di sodio, sia possibile ottenere il coinvolgimento in questo processo della grande maggioranza dei silanoli presenti su silice, aumentando notevolmente, rispetto ai riferimenti in letteratura, il loading di selettore che è possibile ancorare su silice;
b) nella possibilità di effettuare, modificando il solvente alcolico con il quale effettuare il processo di lavaggio dopo lo stadio di deprotonazione dei silanoli, derivatizzazioni miste sulla medesima matrice, utilizzando miscele di selettori dotati di funzionalità complementari nei confronti del tipo di processo che si desidera governare;
c) nella possibilità che, in caso di applicazione cromatografica, le fasi di pre-metallazione e successiva derivatizzazione con i selezionati selettori siano effettuabili direttamente sulla silice già contenuta in colonne commerciali, bypassando in tal modo la delicata fase di impaccamento che prevedrebbe il ricorso a costosa e dedicata strumentazione.
d) l¿utilizzo di reagenti e prodotti di facile reperibilità e basso costo.