
Nell'ambito del più ampio studio dottorale "Sprache und Emotionen in der politischen Kommunikation" e dunque sulla base di un corpus che raccoglie gli interventi dei politici e dei cittadini su "Facebook", il lavoro si propone di isolare il particolare aspetto delle formule di saluto, fornendo una lettura emozionale di queste ultime. A differenza del già citato progetto di dottorato, si propongono qui due sostanziali novità: da un lato l'approfondimento monografico incentrato sul singolo fenomeno dei saluti, dall'altro il procedimento sì sempre contrastivo, ma non più focalizzato sulla coppia italiano/tedesco bensì su quella romanza italiano/francese. La potenzialità espressiva degli elementi linguistici in questione è strettamente connessa al loro valore squisitamente pragmatico. È infatti proprio il carattere interazionale delle formule di saluto nonché la loro specifica funzione di mediare e costruire la natura del rapporto fra gli interlocutori, a renderle dense di sfumature di carattere emotivo nonché interessanti spie linguistiche per la comprensione di quella complessa rosa delle possibili inclinazioni che caratterizzano la relazione fra i parlanti. Lontano dall'essere dunque solo una scelta stilistica, il saluto collabora alla costruzione identitaria dei volti dei due interlocutori, della loro appartenenza sociale e delle inclinazioni empatico-affettive che vigono fra loro. La scelta di una determinata formula di saluto piuttosto che un'altra infatti può provocare una vastissima gamma di toni differenti da quello empatico a quello conflittuale, da quello formale a quello ironico, da quello consensuale a quello polemico.
La scelta di adottare uno sguardo contrastivo sulla coppia romanza italiano/francese, consente da un lato di approfondire il tema specifico, nei suoi aspetti formali e funzionali, quantitativi e qualitativi; dall'altro di arricchire la prospettiva generalistica sul fenomeno, estendendo il corpus di analisi ad un'altra lingua europea.
Le più salienti novità presentate dalla presente ricerca, sono rintracciabili su molteplici livelli tanto teorici quanto metodologici. Innanzitutto è importante sottolineare che già solo la scelta di isolare l'analisi dell'elemento linguistico delle formule di saluto in funzione dell'espressione emotiva, così come quella di costruire un corpus costituto sulla base della comunicazione virtuale, rapida e soprattutto interattiva di "Facebook", suggerisce una prima innovazione della ricerca. La prospettiva dell'indagine linguistica si sposta infatti da una tradizionale e gerarchica prospettiva monologica e dunque incentrata sul parlante, a una storicamente più trascurata ma altrettanto interessante visione dialogica nell'ambito della quale è possibile cogliere i meccanismi che regolano i fenomeni linguistici solo se inseriti nella loro complessa cornice interazionale. Si intende così cogliere l'invito di Tullio De Mauro, così come quello di Federico Albano Leoni che auspicavano ad un rinnovamento metodologico volto alla sperimentazione di una cosiddetta "linguistica del ricevente" (cfr. De Mauro 1994: 3 - 28; Albano Leoni 2009).
Ancora, uno dei punti più salienti della ricerca è quello di rileggere la storia bibliografica del fenomeno linguistico delle formule di saluto in una chiave del tutto nuova ovvero volta a comprendere in che modo l'elemento linguistico in questione, nella sua natura pragmatica, sia in grado di esprimere le inclinazioni emotive, empatiche e affettive degli interlocutori. Si suggerisce così dunque non solo di considerare il tema dell'espressione dell'emozionalità, già di per sé scomodo nonché piuttosto marginale nell'ultimo ventennio della storia della linguistica (cfr. Schwarz-Friesel 20132: 7 - 11; Sornicola 2013: 49 - 56; Fiehler 1990: 20 - 26), ma di considerarlo in particolare nell'ambito della specifica cornice disciplinare della linguistica pragmatica e interazionale.
Inoltre la scelta di analizzare uno spazio comunicativo così diamesicamente ibrido, che inevitabilmente impone tanto ai politici quanto ai cittadini l'esigenza di un rinnovamento profondo dei loro mezzi espressivi e dei loro linguaggi, complica ulteriormente il quadro qui esaminato. La novità di questo nuovo contesto virtuale produce infatti una certa ipertrofia nelle formule di saluto che possono variare da un polo di estrema formalità ad un polo invece di massima confidenzialità. Se nel primo caso ci troviamo di fronte a espressioni assimilabili alla classica formula epistolare, il secondo ricorda invece piuttosto una mimesi della comunicazione informale "faccia a faccia". Da un punto di vista emozionale però, è interessante osservare che non sempre lo stesso grado di formalità equivale alla medesima espressione emotiva: se da lato infatti un saluto formale può esprimere un certo rispetto nei confronti del politico in questione al quale si vuole dunque manifestare consenso, stima, approvazione, dall'altra un'eccessiva formalità può invece avere alla stesso tempo un valore ironico e canzonatorio. L'analisi delle formule di saluto in prospettiva emozionale stimola dunque, ancora una volta, l'adozione di una prospettiva nuova in merito, ovvero quella della polifunzionalità. Le formule di saluto infatti sono in grado, a seconda e del contesto e del cotesto in questione, di assumere delle valenze diverse e talora addirittura antitetiche.
In ultimo, la presente ricerca si propone di ampliare e approfondire il corpus e il relativo percorso di ricerca intrapreso nello studio dottorale, attraverso il confronto delle formule di saluto italiane con quelle di un'altra lingua romanza, il francese. Ciò consente da un lato di ampliare lo studio generalistico sul funzionamento delle formule di saluto tout court, allargando la casistica degli esempi, dall'altro quella di rintracciare, attraverso il metodo contrastivo, le specifiche particolarità delle formule di saluto in queste due singole lingue romanze.