Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_606484
Abstract: 

Il settore dei rifiuti solidi urbani (Rsu) rappresenta uno dei principali comparti dei servizi pubblici a rilevanza economica in Italia e la circostanza che la produzione dei rifiuti è in continuo aumento rende necessaria una gestitone che rispetti l'ambiente, riduca i costi di smaltimento e ricicli materiali preziosi.
La ricerca intende analizzare e identificare quali sono gli assetti istituzionali e di mercato maggiormente desiderabili sotto il profilo concorrenziale e rilevare se attraverso il perseguimento di strutture di mercato maggiormente orientate alla libera concorrenza è possibile garantire la scelta di modelli gestionali in grado di tutelare adeguatamente gli interessi pubblici coinvolti, nonché di raggiungere meglio e più efficacemente gli obiettivi ambientali posti dalla disciplina comunitaria.
Pur a fronte della complessità del quadro normativo, del panorama istituzionale e degli assetti di mercato che contraddistinguono le diverse realtà locali, il progetto si propone di consentire - attraverso una sistematica ricostruzione degli assetti istituzionali, delle caratteristiche degli operatori e delle attuali configurazioni e performance di mercato in termini di struttura produttiva, costi di gestione e ripartizione delle responsabilità, nonché del loro confronto con altre possibilità di svolgimento dei servizi sviluppate nelle esperienze estere - di individuare alcune importanti linee di riforma sia di breve sia di medio-lungo periodo, finalizzate al superamento delle criticità concorrenziali evidenziate.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_785051
sb_cp_is_756369
sb_cp_is_878785
sb_cp_es_86410
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca consiste nell'individuazione di alcune proposte di riforma sia di breve sia di medio-lungo periodo, finalizzate al superamento delle criticità concorrenziali evidenziate.
In particolare:
1) Con riguardo alla promozione della concorrenza per il mercato nell'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani (RSU) si può prospettare:
- che il modello di affidamento cd. in-house providing sia consentito, non solo a fronte della obbligatoria verifica del pieno rispetto dei requisiti formali imposti dall'ordinamento europeo, ma anche e soprattutto del raggiungimento del livello medio di efficienza riscontrabile nel settore da parte dell'affidatario diretto;
- di intervenire in via generale sulla durata degli affidamenti, che non dovrebbe superare un tetto massimo di cinque anni stabilito in via normativa e che potrebbe essere eccezionalmente derogato solo previa adeguata motivazione, in funzione del recupero degli investimenti necessari.
2) In ordine allo stimolo dell'efficienza statica e dinamica del servizio affidato, si potrebbe assumere che:
- sotto il profilo dimensionale, i bacini della raccolta dei rifiuti dovrebbero essere il risultato dell'aggregazione dei territori comunali in un unico lotto, laddove si tratti di piccoli Comuni, o del frazionamento degli stessi in diversi lotti, nel caso dei grandi Comuni; mentre per le fasi a valle della filiera dei rifiuti indifferenziati, gli ATO dovrebbero essere più ampi rispetto ai bacini della raccolta, in prima approssimazione su scala regionale;
- sotto il profilo della governance degli affidamenti dei diversi servizi, è auspicabile che sia separata la gestione dei due segmenti della filiera (raccolta e fasi a valle), con due livelli istituzionali differenti per le due fasi, come già succede in alcune Regioni;
- sia necessaria una rapida implementazione in tutte le regioni della riforma degli ATO, al fine quantomeno di attenuare il problema dell'eccessivo frazionamento della raccolta e di cessare il ricorso alle proroghe in attesa della organizzazione dei nuovi affidamenti.
3) Sull'ostacolo alla concorrenza nel mercato della gestione dei rifiuti speciali derivante dall'eccessiva estensione della privativa comunale, appare opportuno:
- in materia di assimilazione dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani, completare il quadro normativo, eliminando la discrezionalità attualmente esistente in capo ai Comuni e definendo comunque in maniera precisa e circoscritta le tipologie di rifiuti speciali assimilabili ai rifiuti urbani;
- in materia di gestione integrata dell'intero ciclo dei rifiuti urbani, ridurla ai soli casi in cui essa è indispensabile per far fronte ad una penuria nell'offerta di capacità di trattamento, smaltimento e/o recupero.
4) Per lo sviluppo del mercato nelle fasi a valle della raccolta indifferenziata, è auspicabile che venga adottato un approccio basato sul principio della concorrenza tra diverse forme di gestione dei rifiuti indifferenziati, nel rispetto dell'obiettivo "discarica zero".
5) Infine, per l'introduzione di una buona regolazione tecnica di settore uniforme e incentivante si potrebbe ipotizzare la sostituzione dell'attuale modello di regolazione diffuso e a multi-decisionalità politica con un modello a decisione centralizzata e tecnica, nel quale vengano attribuite all'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico competenze su alcune specifiche questioni quali: la definizione degli indicatori e dei parametri di efficienza per il benchmarking, il controllo dell'effettiva applicazione delle verifiche di efficienza da parte dei Comuni, la redazione di contratti e documenti tipo in modo da superare le asimmetrie informative esistenti tra gli Enti Locali e i soggetti affidatari del servizio, la definizione delle metodologie tariffarie per gli impianti che svolgono le attività delle fasi a valle della raccolta (laddove non si sia ancora proceduto ad una liberalizzazione), la vigilanza e controllo sulle attività degli Enti locali competenti (soft regulation).

Codice Bando: 
606484
Keywords: 

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