L'indio e i suoi composti presentano caratteristiche optoelettroniche e di semiconduttori, utili per l¿utilizzo di display, semiconduttori e lampade al sodio a bassa pressione ecc¿ oltre il 50% dell¿indio prodotto ogni anno è impiegato sotto forma di ITO , ovvero un composto sintetizzato, costituito da ossido di indio (90% circa) dopato con circa il 10% di ossido di stagno che ne aumenta la conduttività elettrica senza influenzarne in modo significativo la trasparenza. Per la crescente domanda nelle formulazioni di apparecchiature in campo elettronico ed energetico e a causa delle scarse risorse di approvvigionamento, l¿indio metallico ha acquisito carattere strategico, tanto che nel 2010 è stato dichiarato ¿materia prima critica¿ per l'Europa dalla Commissione europea, per l'elevato rischio di interruzione del rifornimento[1].
In questo progetto verrà studiato un processo idro-elettrometallurgico di recupero dell¿indio sia da materie prime (residui produzione zinco) che da materie seconde (rottami LCD). Si curerà in particolare la fase di elettrolisi, avvalendoci per le fasi di lisciviazione ed estrazione con solvente dei risultati ottenuti in un precedente programma di ateneo. Lo studio dello stadio fondamentale di elettrodeposizione sarà incentrato sulla messa a punto di un sistema che eviti l'utilizzazione di cloruri nel processo elettrolitico. Infatti l'elettrolisi da soluzioni cloridriche rappresenta oggi il metodo più diffuso, ma che presenta anche problemi riguardo ai costi di impianto, alla corrosività e non ultimo alla sicurezza dell'ambiente di lavoro. In particolare verranno eseguite voltammetrie cicliche per identificare i supporti elettrodici e gli elettroliti che minimizzano sovratensioni e consumi specifici di energia. Questi ultimi verranno utilizzati in prove galvanostatiche di lunga durata per verificarne la stabilità nel tempo. I depositi saranno poi caratterizzati morfologicamente e strutturalmente attraversi analisi SEM, EDX e XRD.
Per la crescente domanda nelle formulazioni di apparecchiature in campo elettronico ed energetico e a causa delle scarse risorse naturali di approvvigionamento, l¿indio metallico ha acquisito carattere strategico, tanto che nel 2010 è stato dichiarato ¿materia prima critica¿ per l'Europa dalla Commissione europea, dato il grande rischio di blocco del rifornimento. Ai ritmi di consumo attuali, infatti, nei prossimi anni, la produzione di indio primario non sarà più in grado di soddisfare la domanda. Questa ricerca si propone di implementare la produzione di indio attraverso la messa a punto di un processo in grado di trattare liscivie solforiche, purificate mediante estrazione con solvente derivanti dall'attacco di residui della produzione di metalli primari, rottami di schermi LCD e mix delle due alimentazioni.
Le potenzialità innovative del processo che ci si propone di studiare derivano dall'assenza di letteratura in merito, quindi ogni risultato ottenuto dipenderà esclusivamente dalle capacità investigative dei componenti il gruppo di ricerca, che hanno decenni di esperienza nei settori dell'elettrochimica e della metallurgia estrattiva.
L'aumento delle potenzialità produttive di indio derivante dall'utilizzo combinato di diversi materiali di alimentazione, insieme allo smaltimento di prodotti obsoleti, che altrimenti andrebbero in discarica e la diminuzione dei costi d'impianto, si spera possano migliorare la reperibilità, a costi accettabili, del metallo strategico indio.