La ricerca ha ad oggetto l'analisi delle riforme intervenute nel triennio 2015-2017 sull'azione amministrativa, a seguito dell'adozione della l. n. 124/2015 (c.d. legge Madia) e dei suoi decreti di attuazione, e il loro effettivo impatto sullo svolgimento delle funzioni da parte della P.A.
In proposito, la presente ricerca ha come scopo quello di effettuare un'analisi globale dell'assetto dell'azione amministrativa, e conseguentemente del rapporto tra cittadino e amministrazione, conseguente alle riforme intervenute. Si vuole soffermare l'attenzione sui mutamenti che hanno interessato l'azione amministrativa, i quali hanno l'effetto di porre il singolo in una posizione di maggiore centralità rispetto a quella da questi precedentemente ricoperta a fronte della determinazione dell'interesse pubblico. Il legittimo affidamento, la buona fede e la trasparenza, sono ora confluiti in maniera diretta negli istituti che caratterizzano lo svolgimento della funzione amministrativa; essi trovano ora riscontro, cioè, non soltanto a livello di principi, ma nelle singole previsioni di diritto positivo che disciplinano i differenti istituti.
La ricerca si pone quindi come obiettivo non soltanto la ricostruzione analitica dei singoli istituti, che costituisce soltanto la base imprescindibile da cui muovere, ma, soprattutto, la valutazione della portata generale dell'impianto riformatore in ordine all'inquadramento del (nuovo) statuto dell'azione amministrativa, anche a livello di principi generali e costituzionali.
L'analisi dell'azione amministrativa nel nostro ordinamento, con riferimento al quadro dottrinale e giurisprudenziale precedente alle ultime riforme, risulta ben conosciuto.
A fronte di questo quadro, la presente ricerca si presenta particolarmente innovativa in quanto, in disparte singoli contributi sul tema, manca un approccio della dottrina che abbia ad oggetto l'analisi globale dell'assetto post-riforma, ponendosi come obiettivo non soltanto la ricostruzione analitica dei singoli istituti, ma, soprattutto, la valutazione della portata generale dell'impianto riformatore in ordine all'inquadramento del (nuovo) statuto dell'azione amministrativa, anche a livello di principi generali e costituzionali.