Obiettivo: confrontare l'affidabilità della Risonanza Magnetica dopo iniezione intratimpanica di gadolinio e dell'elettrococleografia nella diagnosi e nel follow up post terapeutico dei pazienti con malattia Meniere (MD) definita.
Materiali e Metodi: saranno valutati 20 pazienti con MD definita attraverso l'esame elettrocoleografico e la RM effettuata dopo 24 h dall'iniezione attraverso la membrana timpanica di gadolinio, al fine di valutare la presenza dell'idrope endolinfatica prima del trattamento (T0). Queste due valutazioni verranno ripetute a distanza di 3 mesi (T1) dal termine del trattamento micropressorio con Meniett, della durata di 1 mese.
La nostra ricerca è il primo lavoro a livello nazionale e internazionale che si prefigge di valutare attraverso due test oggettivi come l'elettrococleografia e la RM con gadolinio intratimpanico, la presenza di idrope endolinfatica e, quindi, della MD; questi due test, inoltre, potrebbero essere utili nel valutare l'efficacia della terapia micropressoria nei pazienti affetti da questa patologia, definendone gli effetti sull'idrope. L'elettrococleografia infatti consente di valutare in modo specifico di quantificare la presenza di idrope endolinfatica, elemento chiave, ormai ampiamente riconosciuto, nell'eziopatogenesi della malattia di Meniere. Per la prima volta, questo test, ormai conosciuto da anni, verrà confrontato con i risultati ottenuti con la RM con gadolinio intratimpanico, esame di recente introduzione, le cui sensibilità, specificità e affidabilità sono meno note.
Questo studio consentirà inoltre di comprendere nel dettaglio il meccanismo d'azione del dispositivo Meniette, di valutarne l'efficacia a breve e a medio termine. La terapia micropressoria con Meniett, di recente introduzione, si è visto essere un trattamento utile in quei pazienti che non rispondono con successo alle terapie convenzionali per la MD (dieta, terapie farmacologiche). Tale trattamento dovrebbe essere sempre proposto a questi pazienti prima di procedere con terapie efficaci, ma demolitive sull'orecchio interno o invasive per il paziente, come l'infiltrazione intratimpanica di gentamicina o la neurectomia vestibolare. Sebbene sia ancora sconosciuto il reale meccanismo di azione, è stato dimostrato che la Meniett determina grandi benefici nel trattamento dei pazienti affetti da MD non responsivi alla terapia senza tuttavia necessitare di interventi invasivi o demolitivi sull'orecchio interno.
Grazie all'impiego di due metodiche oggettive, come l'elettrocoleografia e la RM con gadolinio intratimpanico, auspichiamo di poter meglio definire il meccanismo d'azione di questo dispositivo e i suoi benefici su questi pazienti.