Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1230672
Abstract: 

Il concetto di città interculturale e interreligiosa si va viepiù diffondendo nella realtà odierna. Il pluralismo culturale e religioso, effetto dei fenomeni migratori, impone difatti un ripensamento globale delle modalità di gestione degli spazi della convivenza civile, in specie di quelli urbani, che tenga conto della natura culturalmente eterogenea della società italiana. L'uso dello spazio costituisce, sotto tale profilo, un'attività culturalmente non neutra. Vivere e agire secondo una cultura (e/o una religione) differente significa occupare lo spazio in modo difforme. Soprattutto, lo spazio, in quanto sede primaria dell'intrecciarsi delle relazioni e della rappresentazione delle differenze, costituisce un momento essenziale nell'ottica dell'integrazione fra le diverse componenti presenti all'interno della platea sociale, specie di quella urbana. Non a caso, la possibilità di accedere, in concreto, allo spazio pubblico determina uno dei fondamentali fattori di inclusione o esclusione degli individui dalla sfera sociale. Della costruzione di spazi urbani interculturali e inclusivi, strutturalmente aperti alla declinazione multiculturale, si interessano studiosi di varie discipline e scienze (architettura, sociologia, urbanistica, ecc.). Anche i giuristi sono chiamati ad offrire il loro contributo alla elaborazione di tale progetto. La concezione degli spazi non può, difatti, prescindere dal diritto, giacché è il diritto a dettare le regole per l'accesso e l'effettiva fruizione degli stessi. Di qui, nell'ottica del progetto, l'intento di approfondire la problematica considerata nella sua dimensione propriamente giuridica, ponendo in luce l'essenzialità del diritto al fine della elaborazione di modelli di città interculturali e interreligiose in cui ricondurre ad armonica composizione interessi divergenti e segmenti identitari potenzialmente conflittuali, evitando la formazione di "ghetti".

ERC: 
SH2_4
SH2_11
SH3_3
Innovatività: 

La ricerca proposta presenta un elevato grado di innovatività. Sono infatti ben pochi, nel panorama italiano, gli studi dedicati al tema della spazialità religiosa ed alle sue ripercussioni, sul piano strettamente giuridico, nel contesto delle attuali società caratterizzate da una diversità religiosa articolata e sostanzialmente inedita, particolarmente nei contesti urbani. Manca, in particolare, una ricostruzione complessiva e tendenzialmente esaustiva del fondamento, delle caratteristiche e dei limiti del "diritto allo spazio religiosamente connotato", nonché dei suoi connotati distintivi e del suo rapporto rispetto al generale diritto alla disponibilità dello spazio pubblico. Manca, del pari, uno studio sull'incidenza, dal punto di vista prettamente giuridico, delle modificazioni imposte dal pluralismo religioso sul tessuto urbano (e, di conseguenza, sul modo di vivere il rapporto con la religione), nonché delle loro ricadute in ambito istituzionale (tenendo conto di come le istituzioni, particolarmente in ambito locale, non siano mai culturalmente neutrali, ma tendono a definire, con le loro scelte operative, lo spazio sociale). Manca, infine e soprattutto, una lettura in chiave interculturale delle problematiche legate alla disponibilità e all'utilizzo degli spazi di culto nel contesto della attuale società plurireligiosa, nonché delle possibili soluzioni funzionali al riconoscimento di tale diritto, costituzionalmente sancito. Carenza grave, ove si consideri che ragionare in chiave interculturale rispetto alle questioni della spazialità religiosa permette di guardare le stesse da una prospettiva diversa rispetto a quella, tipicamente multiculturalista, rappresentata dalla presa d'atto della co-presenza passiva di comunità diversamente connotate culturalmente/religiosamente; una prospettiva, quella interculturale, peculiarmente volta a coniugare, nello specifico settore considerato, multiculturalità, multireligiosità, necessità di uguaglianza e del rispetto delle differenze, così da permettere di attivare processi attivi di incontro tra alterità ed offrire un contributo costruttivo al problema della iscrizione della diversità culturale nella cornice istituzionale italiana. Per tali motivi, la ricerca proposta è potenzialmente idonea a realizzare un effettivo e significativo avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte. Dei risultati della stessa -onde consentirne la conoscenza e la diffusione al pubblico- si prevede sin d'ora la pubblicazione, in formato cartaceo e/o digitale, in lingua italiana o inglese. Allo scopo di meglio e più diffusamente presentare tali risultati, si prevede, inoltre, la possibilità di organizzare seminari e incontri di studio con studiosi italiani e stranieri che si occupano di analoghe tematiche e con i quali sono già in corso relazioni scientifiche.

Codice Bando: 
1230672

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma