Al compimento dei primi cinquant'anni, nel 1981 la Rivista La questione criminale aveva organizzato un dibattito presso l'Istituto Cattaneo di Bologna sul tema Il codice Rocco cinquant'anni dopo, invitando la dottrina più autorevole a tracciare un bilancio. Dopo tanti anni, v'era ancora chi si accaniva nel dimostrare la fascistizzazione del codice Rocco, e magari a profetizzarne la fine imminente; chi ne salvava almeno la parte generale, e chi invocava comunque l'approvazione di un nuovo codice. Ai primi anni '90 si aprì la fase dei tentativi di riforma, con una serie di Progetti (per lo più di origine ministeriale), frutto dell'ingegno e dell'impegno della nostra migliore dottrina. E nondimeno, vuoi perché ultimati allo scadere delle Legislature, vuoi per vicende storiche sopravvenute, nessuno di essi riuscì (almeno) ad approdare in Parlamento. Nel 2009 l'Associazione Franco Bricola organizzò a Bologna un Convegno per celebrare gli ottant'anni del codice Rocco in scadenza l'anno successivo. Molte delle questioni erano state già affrontate trent'anni prima, in particolare, la perdita di centralità del codice. Risultava perciò evidente l'inutilità di un nuovo codice nella illusoria prospettiva di combattere la decodificazione (c.d. fuga dal codice a favore di una parallela legislazione complementare). Dal 2009 la situazione di un sistema penale a due velocità si è sostanzialmente confermata fino al D.lgs. del 1° marzo 2018 n. 2, che ha introdotto all'art. 3-bis c.p. la c.d. riserva di codice in materia penale per restituire centralità ad un codice che tra due anni ne compirà novanta. In vista di questa nuova scadenza, la presente ricerca si propone di tracciare un nuovo bilancio, e soprattutto di misurare il grado di incidenza di un principio che, stabilito soltanto a livello di legge ordinaria, quale mero indirizzo liberamente derogabile da parte del futuro legislatore, rischia di risolversi in una operazione dalla portata meramente simbolica.
Si tratta, al momento, di una Ricerca inedita.
Ci si propone di dare un contributo al dibattito circa una conservazione del Codice vigente fino al compimento del Secolo, ovvero la sua sostituzione con un nuovo testo dai contenuti ancora da definire.