Il progetto intende proseguire e approfondire una linea di studi già avviata dallo stesso gruppo di ricerca (nell¿ambito di progetti di Ateneo e di finanziamenti Sapienza per seminari e convegni) intorno alla natura e allo statuto dei quattro elementi fondamentali ¿ acqua, aria, terra e fuoco ¿ nella storia del pensiero antico, medievale e moderno, concentrandosi ora specificamente sull¿aria. Alle origini del pensiero antico, nei poemi omerici, l¿aria, intesa come soffio o respiro, è sinonimo della vita stessa e dell¿animazione che caratterizza un corpo vivente. Ancora muovendosi nel solco della tradizione medica e filosofico-scientifica presocratica, è pure ben noto come l¿aria rappresenti uno degli elementi costitutivi della realtà fisica, posto in una relazione diretta e altrettanto costitutiva, con il fuoco, l¿acqua e l¿aria (per esempio, attraverso fenomeni di rarefazione e condensazione). E più in generale, almeno a partire da Platone, la ¿sottigliezza¿ e la ¿volatilità¿ dell¿aria si trovano spesso associati a una certa concezione dell¿anima immortale, concepita come un principio distinto dalla materia e dal corpo, cui appartengono competenze gnoseologiche del tutto peculiari. A partire dunque da una teoria degli elementi fondamentali, e dell¿aria in particolare, finalizzata a descrivere con un numero limitato di principi un ordine e una ragione del cosmo e di tutte le cose, si transita progressivamente verso una rappresentazione metaforica utile a interpretare la realtà noetica ed etica dell'uomo, con la sua storia e il suo destino, come avviene senz¿altro nell¿ambito del pensiero filosofico e teologico del medioevo latino. In epoca moderna, poi, si assiste al prevalere di un¿indagine scientifica che fa uso dell¿aria e degli altri elementi per la spiegazione di fenomeni naturali con le loro dinamiche intrinseche, un'indagine che ha teso a spogliare gli elementi delle connotazioni di tipo metafisico o etico-religioso che precedentemente li avevano rivestiti.
L'ipotesi che vogliamo verificare è che sia avvenuto, per il ricorso in filosofia agli elementi (in part. l'aria, ma in continuità con le precedenti ricerche sopra indicate), un processo tale per cui da un approccio nell'Antichità prevalentemente 'metafisico' (l'aria come principio cosmico) e psicologico-noetico (anima
aereo o come timone o pilota), attraverso una fase in età romana e medievale che privilegia le dimensioni psicologico-noetica e 'morale-teologico-escatologica' (tempeste e natura dell'aria come rappresentazioni plastiche dei destini umani), si sia giunti con la modernità a un'impostazione naturalistica e materialista: spogliati di ogni connotazione metafisica, etica e religiosa, gli elementi vi compaiono nella datità di specifici fenomeni naturali (esplorazioni di oceani e fiumi, studio dei vulcani e della fisiologia animale ecc.).
L'innovatività e la potenzialità del progetto consistono nel carattere originale delle diverse ricerche, nell'intento di collocare tali indagini in un quadro d'insieme comprendente ambiti di studio diversi (metafisica, scienze naturali, noetica, etica, teologia), nel mettere in
relazione una letteratura ampia e dispersa.
In particolare, rispetto al pensiero antico, la ricerca presenta diversi aspetti di innovatività: 1) evidenzia la continuità tra l¿indagine aristotelica e quella della tradizione presocratica e platonica in merito alle relazioni tra anima e corpo (l¿intero corpo vivente e il pneuma), tra anima e cosmo (aria e elemento astrale), e tra anima e divinità (elemento astrale); 2) utilizza le più recenti e innovative interpretazioni dell¿ilemorfismo aristotelico (in particolare, quella di D. Charles) per spiegare la relazione tra tale ilemorfismo e la teoria del pneuma innato; 3) e, con ciò, permette di approfondire l¿ilemorfismo aristotelico, che è considerato a tutt¿oggi una delle più interessanti opzioni filosofiche in merito alle relazioni tra mente e corpo.
Nell'ambito del pensiero medievale, l'originalità e l'innovatività del progetto consistono soprattutto nell'illustrazione della concezione di Gilberto di Poitiers della persona come `sostanza individuale di natura razionale¿, alla luce delle tesi seguenti:
a) l¿anima non è persona, in quanto condivide le sue caratteristiche con il composto costituito dalla sua unione col corpo (la razionalità dell¿anima di Socrate è la razionalità di Socrate);
b) la caratterizzazione come razionale per la persona può cadere perché è puramente convenzionale e avventizia, per cui di fatto la definizione di persona viene ad equivalere a quella di sostanza
individuale;
c) non solo gli uomini ma anche gli animali e le piante sono persone in quando individui in quanto tali completamente dissimili da qualsiasi altra cosa (persona nel senso di `per se una
<substantia>¿).
Infine, in riferimento al pensiero moderno, si considera particolarmente innovativo l'impiego polisemico dell'elemento aria all'incrocio fra discipline diverse (filosofia naturale, chimica, teologia, psicologia), per mettere in luce le diverse concezioni filosofiche e le diverse `parti¿ della filosofia: l¿ontologia ad
esempio (l¿aria come soffio, o principio vitale), la psicologia (l¿aria come anima o spirito), la filosofia naturale o la medicina (il vuoto come ente o non ente).
Bibliografia (vedi anche sopra)
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