La ricerca intende far emergere attraverso un lavoro di archivio il ruolo che il regime fascista ebbe nel processo di rallentamento o crisi della psicologia italiana. In particolare sarà indagato il reticolo di eventi che fecero capo ad Emilio Bodrero (1874-1949). Questi fu professore ordinario di storia della filosofia all'Università di Padova dal 1918 al 1940 e politico di enorme influenza. Dal 1910 al 1921 fu tra le fila dei nazionalisti e successivamente sostenitore attivo del partito nazionale fascista per cui ricoprì cariche istituzionali di notevole rilievo. Rettore dell'Università di Padova e Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, diresse l'Opera Nazionale Montessori ed era in contatto con i maggiorenti della Psicologia Italiana. A lui fecero riferimento nei momenti di crisi della psicologia durante le vicende del Ventennio.
Tale figura rientra nella storiografia della crisi della psicologia accademica. Il suo ruolo emerge soprattutto nella questione riguardante la cattedra di Padova rimasta vacante dopo la morte di Vittorio Benussi nel 1927. Gli psicologi tentarono di sensibilizzarlo ai fini del mantenimento della cattedra di psicologia. Il lavoro di ricerca sarà finalizzato a scoprire alcuni eventi del tutto sconosciuti alla ricerca storica contemporanea attraverso le carte che andremo a riscoprire soprattutto presso l'Archivio di Stato di Roma.
La letteratura esistente riguardo Emilio Bodrero considera principalmente la militanza nel PNF e la sua opera filosofica ma non prende in esame il ruolo che ricopriva al Ministero dell'istruzione. Un approfondito studio dei carteggi e dei rapporti con il gruppo degli psicologi, tra cui Sante De Sanctis (1862-1935) e Agostino Gemelli (1878-1959), permetterebbe di definire nuovi aspetti riguardanti il personaggio ma soprattutto farebbe luce sulle questioni relative alle posizioni del regime fascista nei confronti della psicologia sperimentale. Tali posizioni sono oggi riconosciute complessivamente come in opposizione alla disciplina psicologica, tuttavia vi è una scarsa presenza di ricostruzioni storiche basate sulla analisi di documentazione originale. Pertanto la possibilità di reperire carteggi o documenti, finora non considerati dagli storici, risulterebbe un progresso nella conoscenza attuale delle tematiche considerate.