La ricerca intende indagare i rapporti tra filosofia e medicina nello studio della questione del vivente all'inizio della modernità, in partic. in ambito culturale tedesco e francese tra Sei e Settecento. In questi contesti, autori anche diversi e irrelati mettono in evidenza il problema teorico dell'insufficienza del tradizionale paradigma `anima-corpo'. Tale insoddisfazione conduce a una generale ridiscussione del tema del vivente e dell¿umano, e alla conseguente riorganizzazione del sistema delle scienze e dei loro oggetti di riferimento. Questo processo, in alcuni casi, prende le forme di una critica radicale: si cercano modelli teorici alternativi e si delinea una prospettiva materialistica, anche in connessione con il parallelo sviluppo della medicina a livello empirico. In partic., nell'ambito della scolastica protestante e riformata tedesca, prende forma una riflessione che mira a isolare il corpo vivente come specifico oggetto di indagine all¿interno delle partizioni disciplinari dell'albero delle scienze, con un dibattito che giunge sino a Kant. Su un altro versante, tra i pensatori riconducibili al libertinage érudit francese, si sviluppa un approccio esplicitamente materialista, particolarmente incentrato sul tema dei condizionamenti mente-corpo, con modelli di spiegazione che espungono l¿anima dal vivente. In entrambi gli ambiti culturali, sempre in riferimento ai rapporti anima-corpo, si viene articolando una ricca discussione sull¿immaginazione come potenza ancipite, capace di effetti benefici sul corpo, ma anche foriera di pericolosi deragliamenti, avanzando ipotesi sull¿origine della pazzia, della possessione demoniaca, del sogno e del temperamento geniale.
In questa prospettiva, il progetto intende mettere a fuoco tre questioni:
1. Origini e sviluppi della «somatologia» come scienza filosofica del corpo vivente
2. Lo sguardo medico alle radici dell¿antropologia materialistica libertina
3. L¿immaginazione come forza positiva e negativa
Il progetto si ripromette di raggiungere risultati innovativi in ambiti di studio finora trascurati e si distingue da altri contributi nel campo, spesso caratterizzati da una maggiore settorialità oppure dalla proiezione di categorie storiografiche improprie ed eccessivamente contemporaneizzanti.
Le linee di ricerca intendono fornire un contributo alla conoscenza di autori e testi ancora non adeguatamente approfonditi dagli studi specialistici, cooperando così a colmare lacune anche rilevanti nell'orizzonte della storia della filosofia della prima modernità. Da questo punto di vista, l'approfondimento fornito dalle tre linee di ricerca può rappresentare sicuramente un passo in avanti non irrilevante per la ricerca specialistica di settore anche di ambito internazionale.
L'argomento complessivo della ricerca, inoltre, ha evidenti connessioni di tipo interdisciplinare, fornendo un apporto significativo anche agli ambiti della storia della scienza e della medicina in particolare. Il tema specifico e le linee direttrici indagate permettono di comprendere meglio un argomento decisivo - la comprensione del vivente e dell'umano - all'origine della modernità, con evidenti ricadute di lunga durata di cui anche il pensiero successivo e financo attuale non cessa di risentire.
Prodotto della ricerca sarà la pubblicazione di saggi e di edizioni critiche di testi di rilevante interesse storico-filosofico connessi ai temi trattati.