Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1603860
Anno: 
2019
Abstract: 

Sovrappeso e obesità rappresentano un fattore di rischio per numerose patologie mediche e, a causa dell'aumento della loro prevalenza nella popolazione generale, un problema rilevante di Salute Pubblica.
Negli ultimi anni la ricerca sui disturbi legati alle variazioni di peso corporeo si è focalizzata sulla relazione tra il bias attenzionale cibo-correlato e le abitudini alimentari. Il bias attenzionale è un particolare bias cognitivo che coinvolge l'attenzione preferenziale verso specifici tipi di informazione. La preferenza attenzionale verso stimoli cibo-correlati influenzerebbe le attitudini alimentari. Queste sarebbero inoltre modulate da una componente emotiva. La presenza di una disregolazione emotiva potrebbe influenzare il bias attenzionale verso il cibo, condizionando le condotte alimentari, in linea con il modello teorico dell¿Emotional Drive Eating, che considera il comportamento alimentare scorretto come un meccanismo di compensazione di una disfunzione emotiva.
La letteratura si è concentrata principalmente sul fronte patologico, studiando la relazione tra bias attenzionale e aspetti emotivi in relazione ai Disturbi del Comportamento Alimentare, in particolare Bulimia e Binge Eating Disorder, mentre ancora pochi sono gli studi relativi a condizioni di sovrappeso senza conclamate patologie mediche e/o psicologiche. Inoltre, l'eterogeneità dei paradigmi utilizzati al fine di analizzare gli effetti del bias attenzionale cibo-correlato ha il limite di evidenziare dei risultati eterogenei e statisticamente deboli. L'obiettivo di questo studio è quello di indagare la relazione tra bias attenzionale cibo-correlato e aspetti emotivi in individui normopeso, sovrappeso e obesi in assenza di disturbi del comportamento alimentare, al fine di evidenziare degli eventuali predittori dell¿aumento di peso. Inoltre, l'utilizzo di differenti paradigmi sperimentali si propone di fare chiarezza sulle metodologie più adatte all'indagine di tale relazione.

ERC: 
SH4_5
SH4_2
SH4_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2074729
Innovatività: 

Negli ultimi anni la ricerca ha cercato di capire perché gli individui con obesità, o più in generale con abitudini alimentari scorrette, mostrassero una tendenza a concentrare l'attenzione verso stimoli alimentari ipercalorici e alimenti poco salutari rispetto a stimoli ipocalorici o alimenti più sani. Si è ipotizzato che i comportamenti alimentari scorretti dipendessero da alterazioni dei processi attenzionali (bias attenzionale). Altri autori hanno sottolineato la rilevanza nelle disfunzioni del comportamento alimentare di una disregolazione nella sfera emotiva (vedi Emotional-Drive Eating, Gianini et al., 2013).
La ricerca che si intende portare avanti risulta di rilevante interesse poiché si propone di valutare contemporaneamente le dimensioni del bias attenzionale cibo-correlato, della regolazione emotiva e le interazioni che intercorrano tra queste dimensioni in individui sovrappeso. Valutare tali fattori potrebbe dare ragione della complessità emozionale e cognitiva alla base di un approccio disadattivo verso il cibo, permettendoci di comprendere come bias cognitivi e fattori emotivi possano influenzare il comportamento alimentazione, orientandolo verso forme inadeguate associate a forti variazioni del peso corporeo che, in alcuni casi, si manifesterebbero con gravi livelli di obesità, pur in assenza di conclamati disturbi del comportamento alimentare. Inoltre, focalizzarsi su gruppi che non presentano ancora livelli di obesità patologica, quanto piuttosto livelli di obesità pre-clinica, colma una lacuna importante della letteratura, che molto spesso non si è occupata di valutare aspetti cognitivi e/o psicologici in questi gruppi di IMC.
La conferma dell'esistenza di un bias attenzionale cibo-correlato che si declini in modo diverso negli individui sovrappeso o obesi rispetto agli individui normopeso, aspetto ancora poco chiaramente evidenziato nelle ricerche sull'argomento, potrebbe permettere di trovare una chiave di lettura diversa che possa spiegare l'attrazione verso determinati cibi piuttosto che verso altri, nonché le condotte di iperalimentazione connesse a tale attrazione. L'influenza delle emozioni sull'attenzione selettiva è ben nota (Nielsen et al., 1981; Todd et al., 2012). È noto anche come le componenti emotive, che definiscono l'umore, influenzano il bias attenzionale verso gli stimoli alimentari; ma nessuno studio ha approfondito il reale impatto delle capacità individuali di regolazione emotiva sulla presenza e la tipologia del bias attenzionale per stimoli cibo-correlati.
I risultati di questo studio potrebbero consentire la programmazione di interventi finalizzati a migliorare le capacità di regolazione emotiva e a ridurre i bias cognitivi, in particolare attenzionali, alla base di abitudini alimentari disfunzionali. Ciò permetterebbe di ridurre le problematiche connesse sia alle abitudini alimentari scorrette, sia alle patologie mediche che vi sono correlate. Inoltre, potrebbe permettere di identificare degli aspetti su cui degli interventi integrati volti alla riduzione di peso possano focalizzarsi, con il fine di ridurre i drop-out e le recidive spesso connesse all'obesità e ai comportamenti alimentari disfunzionali.

Codice Bando: 
1603860

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