Gli studiosi che hanno condotto ricerche sulla devianza degli immigrati in Europa, sono convinti che sia un errore cercare di occultare il fenomeno delle attività illecite degli immigrati nel timore che parlarne finisca col favorire la diffusione del pregiudizio negativo. Essi, hanno illustrato che la relazione fra immigrazione e criminalità varia nello spazio e nel tempo e prima della crisi petrolifera del 1973, il tasso di influenza degli immigrati sulla criminalità in tutti paesi membri dell'Unione Europea era inferiore rispetto ad oggi. Lo scopo del presente progetto consiste nell'indagare i principali fattori di influenza degli stranieri sulla criminalità negli ultimi anni nelle società di arrivo, in modo particolare in Italia.
Da alcuni decenni, le principali teorie cui i sociologi si basano per analizzare il comportamento deviante degli immigrati sono tre. La prima è la teoria del conflitto di culture, la seconda della tensione e della privazione relativa, la terza del controllo sociale. Queste ultime due sono anche le teorie più spesso usate per spiegare le forme di devianza di ogni individuo e dunque anche di coloro che restano per tutta la vita nel paese in cui sono nati.
Secondo la prima teoria, gli immigrati violano le norme penali perché nell'ambiente in cui si sono formati hanno appreso valori e regole di condotta diversi da quelli che trovano nella società in cui vanno. Per la seconda teoria gli immigrati aspirano ad uno stile di vita pari a quello degli autoctoni, senza, però, avere le opportunità per raggiungerlo. La terza, infine, afferma che siccome gli immigrati sono poco integrati nella società di arrivo e mancano di legami forti con altre persone significative sono più tentati a commettere reati.
Per spiegare perché gli immigrati commettono oggi più reati rispetto al passato, non è sufficiente prendere in considerazione il peggioramento che vi è stato nella loro condizione sociale ed economica dopo la crisi del 1973 innescata dall'aumento del prezzo del petrolio e i mutamenti che hanno avuto luogo nei processi migratori. È di capitale importanza considerare anche le politiche migratorie adottate prima della fondazione della Comunità Economica Europea (1957) e dopo la crisi economica del 1973. Pertanto, questo studio si configura come un contributo nel campo della ricerca scientifica sull'argomento.
Lo studio della politica di contrasto dell'immigrazione irregolare in Italia prima e dopo la nascita dell'Unione Europea può aiutarci a capire bene perché negli anni '60 il tasso dell'influenza dell'immigrazione sulla criminalità era molto basso rispetto ad oggi.