Parlare di Industria 4.0 significa comprendere i cambiamenti che essa sta attuano all'interno del modello industriale, e capire come abbia dato via a una diversificazione dei modi di progettare e di costruire il processo alla base. Le tecnologie digitali hanno infatti reso possibile la connessione tra i diversi attori in gioco all'interno dell'iter progettuale e il designer si è trovato ad affrontare un cambiamento di ruolo, trovandosi a gestire anche queste relazioni interne. Il fenomeno ha però spostato l'attenzione verso dimensioni più artigianali, poiché caratterizzate da modelli divenuti oggi più sostenibili, ma sicuramente meno concorrenziali. Sviluppare un progetto che possa studiare i possibili cambiamenti e le conseguenze verso queste dimensioni, è utile a mappare il fenomeno a questo livello, analizzando anche come possa descriversi una realtà industriale alternativa, a metà tra artigianato e Industria 4.0, e che possa avere in sé quelle caratteristiche di qualità e flessibilità proprie del fenomeno digitale. Tra tutti gli ambiti in cui opera il Design di Prodotto, la ricerca si focalizza sul settore dell'abbigliamento, un campo in questo senso meno sperimentato e quindi più sensibile in termini di dati ottenibili scientificamente validi. Questo settore infatti, forte del nome e della qualità che lo caratterizzano, è meno esposto ai cambiamenti apportati dalle tecnologie digitali, rendendosi così un campo ideale per il progetto che ipotizza risultati riscontrabili a livello di conoscenze acquisite, pratiche sviluppate e prodotti aggiornati. Per rendere realizzabili questi obiettivi, si intende partire da una ricerca sul campo, investigando le possibilità e verificarne i possibili cambiamenti. I risultati saranno quindi riscontrabili su due livelli e genereranno una serie di risultati di tipo teorico, evidenziando le relazioni assunte dall'artigiano digitale, e applicativo, definendo un sistema sviluppato secondo questo nuovo `pensiero industriale'.
Innovatività e risultati attesi (RA)
Visti gli obiettivi dichiarati nel precedente paragrafo, le realtà artigianali prese in esame manterranno le loro peculiari conoscenze, confrontandosi però con una dimensione tecnologica più digitale. Queste conoscenze risulteranno così aggiornate e in grado di accrescere l¿eredità culturale del sistema moda, prospettando anche uno sviluppo tecnologico riscontrabile a livello di prodotto. Andando a delineare più nello specifico le possibili risposte derivate dalle pratiche e dalle sperimentazioni accennate in precedenza, è possibile definire i seguenti risultati attesi:
RA1: all'interno del sistema, l'intreccio tra specifici saperi artigianali dell'impresa e le tecnologie digitali rafforzerà le pratiche tecnologiche non ancora debitamente approfondite nel settore e permetterà una ricostituzione della value proposition del Made in Italy;
RA2: si prospetta lo sviluppo di nuove e specifiche competenze da parte dell'artigiano, che ridefinisce la sua posizione all'interno del processo; le competenze sviluppate genereranno miglioramenti e risvolti anche all'interno della comunità scientifica;
RA3: dato il RA2, sarà possibile progettare e produrre un prodotto di abbigliamento le cui caratteristiche saranno l'unione delle qualità artigianali già consolidate e le tecnologie abilitanti dell'Industria 4.0; il prodotto potrà collocarsi in una particolare tipologia, poiché concepito secondo princìpi sia artigianali che digitali;
RA4: i precedenti risultati, se dimensionati a una visione più generale, porteranno di conseguenza alla strutturazione di una nuova modalità d'industria, attraverso cui «[...] la rivoluzione industriale crea un ambiente di lavoro in cui sistemi di produzione fisici e virtuali interagiscono in maniera flessibile, rendendo possibile la personalizzazione dei prodotti e la realizzazione di nuovi modelli operativi» (Schwab, 2016, p. 21).
Quest'ultimo punto realizza quel fine di flessibilità esplicitato in precedenza e che finisce per dare un inquadramento e una validità più generale al progetto di ricerca.
L'aver posto la ricerca tra due differenti metodi di ricerca ha permesso al progetto di generare risultati sia in termini teorici, con la definizione del ruolo dello specifico artigiano all'interno del processo e le conseguenti conoscenze sviluppate, che applicativi, con le sperimentazioni sul prodotto e le relative capacità acquisite. Il design si pone quindi come strumento alla ricerca, guidando l'innovazione nello specifico campo dell'artigianato tessile italiano. La progettazione diventa quindi un processo in cui convergono diversi livelli di saperi e discipline, enfatizzando le inter-relazioni che sussistono tra tutti questi gradi di conoscenza (Flusser, 1999).
Avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte
Le nuove tecnologie del design e del digitale 4.0 diventano quindi lo strumento con cui gli artigiani delle PMI possono innovare le loro capacità, senza destituirle, e posizionarsi con un nuovo ruolo che gli permetta di diventare caratteristico del nuovo modo di fare industria. A tal proposito, Chris Anderson sostiene che le piccole imprese dall'impostazione artigianale, ma con un impianto altamente tecnologico, possano costituire il cuore pulsante di questa nuova rivoluzione, dato che si costituirebbero come entità capaci di produrre prodotti altamente personalizzati ma su scale ridotte (Anderson, 2010), ed è da qui che risiede l'originalità di questo specifico progetto di ricerca volto ad analizzare e assecondare questa particolare dimensione di processo.
Si svilupperanno artefatti in base allo specifico know-how e alle possibilità tecnologiche messe sul piatto dall'Industria 4.0. L'artigiano digitale rappresenta quindi una fonte di nuove competenze e soluzioni applicative, dando all¿impresa un impianto più innovativo (Magni, Noè, 2017). La cifra distintiva di questo nuovo 'saper fare' porterà inoltre il lavoro dell'impresa a riorganizzarsi e a proiettarsi verso il futuro, preservando e aggiornando quei saperi ancora oggi fondamentali per la cultura e l'economia italiana.
Mettendo a sistema tutti questi risultati, ne viene fuori un quadro conoscitivo preciso dell'artigianato digitale, diventando «identità ibrida fatta di antichi saperi e innovazione, artigianalità e managerialità, creatività e tecnologie digitali, localismi e internazionalismi» (Magni, Noè, 2017, p. 23). Questa possibilità di far convergere all'interno di questo specifico progetto le molteplici caratteristiche del sistema moda artigianale italiano e le nuove tecnologie è parte fondamentale affinché esso possa rendere valide e spendibili le sperimentazioni messe in campo.
BIBLIOGRAFIA
Anderson, C. (2010), In the Next Industrial Revolution, Atoms Are the New Bits
Flusser, V. (1999), The shape of things: A philosophy of design
Magni, A., Noè, C. (2017), Innovazione e sostenibilità nell'industria tessile
Schwab, K. (2016), La quarta rivoluzione industriale