Ricostruendo e analizzando la legislazione, gli accordi collettivi (nazionali e aziendali), la dottrina e la giurisprudenza più recenti sulla distribuzione temporale del lavoro, si vuole studiare i modi, i caratteri e gli esiti di questa regolazione in termini di produttività delle imprese e di soddisfazione dei lavoratori, sia in imprese industriali sia in imprese di servizi.
Le attuali forme di regolazione dell'orario di lavoro (e delle nuove forme di organizzazione legate allo smart working) sono oggi poco studiate. Concentrare l'attenzione su di esse può permettere di evidenziare le modalità e i risultati di una prassi che sembrerebbe conciliare flessibilità per l'azienda e per il lavoratore, senza togliere diritti o sicurezze a quest'ultimi, ma ricercando un possibile bilanciamento tra obiettivi di competitività ed esigenze dell¿individuo. Una maggiore conoscenza del caso italiano, che lascia ampio spazio alla contrattazione tra le parti, può in tal senso costituire un importante avanzamento della conoscenza sulle implicazioni di queste innovazioni in termini di competitività, inclusione e diritti del lavoratore, in un mercato del lavoro in profonda trasformazione.