Negli ultimi decenni si è compresa l¿importanza della funzionalità deglutitoria oro-faringea (OF) nella prevenzione delle polmoniti ab-ingestis e della malnutrizione, particolarmente in ambito neurologico. Le alterazioni della deglutizione OF hanno un¿alta prevalenza nei soggetti colpiti da patologie neurologiche degenerative, in particolare nella malattia di Parkinson, nelle sindromi parkinsoniane e nella Sclerosi Laterale Amiotrofica. Le tecniche attualmente utilizzate per la diagnosi clinica della funzionalità deglutitoria - valutazione endoscopica e videofluoroscopica - non consentono di studiare le alterazioni della coordinazione muscolare e della forza contrattile della muscolatura faringo-laringea alla base dei meccanismi patogenetici della disfagia. Obiettivo primario del progetto è quindi la individuazione di tali meccanismi mediante l'utilizzo di una Swallowing Workstation che consenta di associare, in sincronia, alla registrazione ad alta definizione delle immagini riguardanti la progressione del bolo, anche la registrazione elettromiografica della muscolatura responsabile della progressione stessa. I dati riguardanti i pattern temporali di attivazione dei diversi gruppi muscolari, le alterazioni della coordinazione tra gli stessi e la velocità di transito del bolo nelle diverse fasi saranno correlati con la gravità del quadro neurologico e consentiranno di definire le alterazioni caratteristiche delle diverse patologie, offrendo dati utili ad una migliore gestione clinica, con ricadute positive sia sulla qualità della vita dei pazienti che sul contenimento delle spese di assistenza. I dati verranno inoltre correlati con le patologie dell'apparato dentario responsabili di per sé di polmoniti ab ingestis nei soggetti disfagici e con le alterazioni delle alte vie aeree causa di un ulteriore aggravamento della disfagia, in particolare la funzionalità respiratoria nasale e l'ipertrofia della tonsilla linguale da reflusso.
La valutazione strumentale della deglutizione oro-faringea, dopo la chiusura da oltre un decennio del laboratorio di videofluoroscopia della Gastroenterologia, viene eseguita unicamente presso la U.O.S. di Foniatria con l¿ausilio del solo laringoscopio flessibile.
La acquisizione di una Swallowing Workstation consentirebbe non solo di elevare la qualità delle immagini endoscopiche e di videoregistrarle, offrendo rilevanti vantaggi in termini di accuratezza diagnostica, ma anche di associare alle immagini del transito del bolo i dati elettromiografici. La associazione tra dati endoscopici ed elettromiografici darebbe la possibilità di un comprendere i meccanismi alla base dei deficit deglutitori. Solo per citare due esempi, nel caso di ristagni ipofaringei a rischio di aspirazione in laringe, sarebbe possibile comprendere se la alterazione è determinata da un deficit di contrazione della muscolatura faringea o da un deficit di apertura del muscolo crico-faringeo. Oppure se la penetrazione di bolo nelle vie respiratorie in fase predeglutitoria è legata ad un deficit di elevazione del complesso iode-laringe o ad un ritardo del riflesso deglutitorio. Ciò consentirebbe non solo di attuare un ulteriore approfondimento diagnostico, con ricadute positive sulle possibilità riabilitative e quindi sul miglioramento delle condizioni di salute e di qualità di vita dei pazienti, ma anche di avviare ricerche sulla individuazione delle alterazioni fisiopatologiche alla base della disfagia nelle patologie neurodegenerative, oggetto della presente richiesta.
La Swallowing Workstation costituirebbe peraltro la dotazione ¿standard¿ di un laboratorio di diagnosi e ricerca nel campo della deglutizione orofaringea. Si segnala come altri centri universitari italiani, anche con minore esperienza clinica e di ricerca nel campo, si siano già dotati di tale attrezzatura.