La formazione di calcoli renali è un problema urologico comune con una prevalenza a di circa il 10% negli uomini e il 6% nelle donne, e la sua prevalenza è aumentata in molti paesi sviluppati con un tasso di recidiva dopo trattamento di circa il 60% entro 10 anni. L'urolitiasi è una malattia multifattoriale derivante da complesse interazioni tra fattori ambientali e genetici. Fattori ambientali, come lo stile di vita, le abitudini alimentari e la disidratazione, sono stati implicati nello sviluppo delle urolitiasi. Di recente, grande attenzione è stata rivolta al ruolo della sindrome metabolica (MET) nell'eziopatogenesi della calcolosi renale. Sebbene siano ormai numerosi gli studi epidemiologici che indicano nella MET un fattore di rischio per lo sviluppo di calcolosi, pochi studi hanno valutato le caratteristiche cliniche e radiologiche dei pazienti con MET e calcolosi. Primariamente gli obiettivi di questo studio saranno quelli di valutare in maniera prospettica le caratteristiche cliniche e radiologiche dei pazienti affetti da calcolosi urinaria (MET+) e di confrontare le caratteristiche cliniche e radiologiche dei pazienti affetti da calcolosi urinaria e MET versus pazienti con calcolosi che non presentano MET (MET+ versus MET-). Secondariamente verrà Indagata la relazione tra MET e calcolosi urinaria mediante valutazione delle concentrazioni plasmatiche e urinarie di IL-6, IL-1,TNF-alfa e adiponectina in pazienti MET+ versus MET-. In relazione agli obiettivi primari e secondari dello studio, vogliamo valutare se la calcolosi associata a MET, presenti delle caratteristiche cliniche (in termini di complicanze, stone free rate ecc) differenti dalle alte forme di calcolosi. In relazione anche alle diverse terapie chirurgiche oggi disponibili, una miglior definizione delle caratteristiche cliniche e radiologiche di questi pazienti potrebbe consentirci di modellare il trattamento sul singolo paziente avvicinandoci quindi al concetto di medicina di precisione.
Sebbene l'urolitiasi sia una malattia nota fin dai tempi antichi, anche ora oggi molti ricercatori stanno tentando di chiarire il meccanismo della formazione di calcoli renali di ossalato di calcio. I meccanismi fisico-chimici della formazione di calcoli attraverso la precipitazione, la crescita, l'aggregazione e la concrezione di vari sali litogenici nelle urine sono ancora in discussione. In questo contesto, Recenti diversi studi epidemiologici hanno mostrato un'aumentata prevalenza di calcoli renali in pazienti con malattie legate allo stile di vita, come obesità, diabete di tipo 2 e ipertensione (Taylor EN, Kidney Int 2005; Madore F , Am J Hypertens 1998). Collettivamente queste condizioni mediche sono ora conosciute come sindrome metabolica (MET). In questo contesto, gli studi clinici presenti in letteratura si sono focalizzati prevalente sullo studio chimico fisico della composizione del calcolo nei pazienti con MET, in modo tale da ipotizzare un possibile meccanismo fisiopatologico che leghi la MET con i suoi componenti (ipertensione, diabete, dislipidemia) alla formazione del calcolo.
Il nostro lavoro si pone invece l'obiettivo di descrivere dal punto di vista clinico e radiologico questa tipologia di pazienti e di valutare se presentino delle caratteristiche cliniche (grandezza del calcolo, complicanze post intervento ecc) differenti rispetto ai pazienti con calcolosi senza MET.
Valutare questi pazienti sulla base di alcuni outcomes riconosciuti come ad esempio il tasso di espulsione spontanea del calcolo nei pazienti con colica renale, oppure il tasso di stone free rate dopo le diverse terapie disponibili, potrebbe consentirci di modellare la terapia sul singolo paziente e avvicinarci ad un concetto di medicina di precisione in cui il trattamento non viene scelto solo sulla base delle dimensioni del calcolo ma anche sulla base delle caratteristiche cliniche generali del paziente. In questo contesto ci aspettiamo che dal punto di vista clinico i pazienti MET+ abbiano degli outcomes peri e post operatori peggiori rispetto ai pazienti MET-. Stratificando i pazienti sulla base del trattamento ricevuto vogliamo valutare se esistano delle differenza fra i due gruppi sugli stessi outcomes valutati.
-Attraverso l'analisi di citochine infiammatorie in campioni di sangue e nelle urine di pazienti MET+ e MET- ci poniamo come obiettivo di valutare se il meccanismo infiammatorio è preponderante o meno nei pazienti con MET rispetto a quelli senza MET. Questa valutazione ci consentirebbe di chiarire meglio il meccanismo di formazione dei calcoli in questo specifico setting di pazienti in cui l'infiammazione cronica è spesso presente ed è spesso responsabile dell'elevata incidenza di aterosclerosi coronarica e e di insufficienza renale cronica. Un analisi di questo tipo potrebbe consentire di sviluppare farmaci mirati sul meccanismo infiammatorio.
- recentemente in studi condotti su animali da laboratorio (Fujii Y et al, PlosOne 2013) è stato dimostrato come nei topi in cui veniva indotta la MET si osservavano ridotti livelli di adiponectina e un incidenza più elevata di formazione di calcoli renali. Sempre nello stesso studio si è osservato come la somministrazione esogena di adiponectina era associata ad un marcato effetto protettivo sulla formazione dei calcoli. Sulla base di questi studi sperimentali, attraverso l'analisi dell'adiponectina in campioni di sangue e urine ci aspettiamo di osservare una differenza statisticamente significativa fra pazienti MET+ e MET-. Questo dato consentirebbe di avvalorare anche in soggetti umani il ruolo dell'adiponectina nella patogenesi della calcolosi in questa specifica popolazione di pazienti ed eventualmente testare in futuro specifici farmaci che abbiano come target terapeutico l'aumento dei valori di adiponectina. Un analisi di questo tipo consentirebbe di sviluppare nuove terapie mirate e di prevenzione.