L'economia digitale ha generato nelle nostre società profondi mutamenti, culturali ma anche organizzativi. Le recenti innovazioni tecnologiche hanno infatti sottoposto a forti sollecitazioni il mondo delle organizzazioni produttive: in alcuni casi, intervenendo su un riadattamento di strutture e processi, al fine di garantire la sopravvivenza stessa nell'ambiente; in altri casi, aprendo la strada a realtà create ex novo in risposta a nuovi e particolari bisogni. Ne sono esempio il variegato insieme di servizi raccolti sotto il termine ombrello di «sharing economy» (Bootsman, Rogers 2011) o «crowd-based capitalism» (Sundararajan 2016), caratterizzati da servizi on-demand e pratiche di consumo collaborativo.
Anche i ruoli dei soggetti che prestano il proprio sapere e le proprie competenze in tali realtà produttive sono cambiati. Essi devono spesso confrontarsi con modalità di lavoro iper-flessibili, all'interno di strutture organizzative malleabili e interconnesse. Spesso alla forte flessibilità delle prestazioni si accompagna una scarsa formalizzazione dei ruoli attribuiti; non di rado alcuni ruoli chiave di mediazione e connessione di processo sono affidati a "figure di confine", a volte esterne all'organizzazione.
Questa proposta di ricerca vuole riflettere in primo luogo su come le innovazioni digitali abbiano provocato dei cambiamenti nei ruoli professionali di alcune aziende/organizzazioni: le competenze richieste, il rapporto tra «work» e «activity» (Dahrendorf 1988), le ripercussioni sul futuro professionale dei soggetti coinvolti. In secondo luogo, si intende considerare in che termini tale ridefinizione dei profili sia in relazione con una contemporanea ridefinizione dei processi produttivi e degli output di prodotto più innovativi.
Terreno prescelto per l'indagine sarà il settore dell'industria musicale, ritenuto campo privilegiato, tra le varie industrie culturali, in cui osservare le ripercussioni delle innovazioni digitali sul sistema.
La ricerca esplora un campo teorico, quello della knowledge e digital economy, di grande interesse da parte degli studi di settore; tuttavia, la sua attualità non ha ancora consentito di comprenderne e trattarne a pieno le conseguenze nelle organizzazioni e nella vita dei suoi protagonisti.
In particolare, la ricerca intende affrontare il tema degli effetti dei cambiamenti tecnologici ed economici sul lavoro in un quadro concettuale rinnovato: oltre ai consueti temi della flessibilità e della precarietà (Gallino 2007), esso prende in considerazione le potenziali ricadute tanto sul singolo, nei termini di particolari percorsi di carriera, quanto sulle organizzazioni, nel senso di assetti e processi innovativi finalizzati alla produzione dell'output.
Il proposito di circoscrivere l'ambito di indagine allo specifico settore dell¿industria culturale (quello musicale) consente di isolare elementi e temi che facciano riferimento a un universo omogeneo, per cercare di tracciare in che modo i mutamenti intercorsi nei sistemi organizzativi complessi, legati alle produzioni digitali, influiscano sia a livello individuale dei soggetti coinvolti sia nel ridefinire la dimensione economica del settore considerato.
La ricerca si prefigge di analizzare diversi aspetti dell'innovazione organizzativa in essere da diversi punti di vista, dal momento che integra l'approccio degli studi dell'organizzazione, con le analisi sul contenuto della produzione culturale, cercando di descrivere le ricadute dei processi organizzativi sulle caratteristiche degli output prodotti.