La post-postmodernità nei romanzi cardine di Laura Pariani

01 Pubblicazione su rivista
Medaglia Francesca
ISSN: 2531-7547

Questo contributo focalizza l’attenzione sulla scrittura di Laura Pariani, una fra le autrici italiane contemporanee più sperimentali, con l’intento di evidenziarne quegli elementi che caratterizzano i romanzi della post-postmodernità. La sua cifra stilistica è una scrittura costruita da frammenti e brani stranianti, da una lingua costantemente in bilico tra altre lingue, con la quale si riferisce al tema dell’emigrazione. In particolare si prende-ranno in considerazione tre romanzi dell’autrice, che sembrano rappre-sentare al meglio le caratteristiche di questa nuova tipologia romanzesca e che sono stati pubblicati a cinque anni di distanza l’uno dall’altro: Quando Dio ballava il tango (2002), Ghiacciofuoco (2007 – scritto a quattro mani con Nicola Lecca) e Il piatto dell’angelo (2013). In queste opere, che hanno sempre per protagoniste le donne, l’emigrazione viene vissuta at-traverso due differenti punti di vista: per chi parte vi è sradicamento e in-determinatezza, perdita della memoria e delle proprie radici; per chi resta vi è illusione, attesa, angoscia e lutto. Il tentativo di ricollocare la fluidità antinarrativa postmoderna entro pattern narrativi nuovi viene ben esem-plificato da questi romanzi metamoderni, in cui sia l’autrice che le sue protagoniste sono costantemente alla ricerca di strutture identitarie più flessibili, che tengano conto delle molteplici deterritorializzazioni e dell’ampliamento del flusso transnazionale contemporaneo.

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