La perdita dell’innocenza. Gli oggetti dal contesto originario al museo
Le rovine monumentali e gli oggetti che provengono dall’antichità classica hanno perduto la loro funzione originaria . Nel primo caso sono resti, più o meno parziali, di edifici costruiti per essere abitati, usati per svolgere cerimonie religiose o accogliere spoglie umane; nell’altro caso, esemplificato per lo più da statue, rilievi, ritratti, è venuto meno lo scopo decorativo, cultuale, funerario, onorario ecc., ormai riassunto in una visione estetica all’interno di un museo. Entrambi, nella loro condizione attuale, sono osservabili da una distanza di sicurezza, dopo aver varcato una soglia tramite il pagamento di un biglietto. La perdita della funzione originaria degli oggetti mobili e immobili non significa però la loro perdita di funzione tout-court: essi costituiscono un memoriale, seppur lacunoso, in cui sono conservate tracce del passato. La defunzionalizzazione è avvenuta talvolta repentinamente, talvolta gradualmente: in entrambi i casi sarebbe comunque impossibile conoscere tutte le fasi della trasformazione. Tuttavia è proprio su questa defunzionalizzazione che si innestano recupero e valorizzazione: ciò che importa non è più la gerarchia tra la funzione originaria e la non funzione successiva, ma la cronistoria delle circostanze accidentali che causarono la defunzionalizzazione.
Delle due categorie menzionate, in questo contributo ci concentriamo sugli oggetti mobili, dato che il tema del convegno è la Vittoria alata di Brescia.