I golden powers tra legislazione e applicazione concreta
Il d.l. 15 marzo 2012, n. 21 ha rappresentato uno dei più importanti sforzi che il legislatore italiano ha compiuto negli ultimi anni per cercare di definire una strategia di salvaguardia degli assetti proprietari delle società che operano in quei settori reputati strategici e d’interesse nazionale da possibili scalate ostili.
Con il recentissimo d.l. 16 ottobre 2017, n.148, il Governo ha inteso rafforzare l’ambito di applicazione dei poteri speciali anche nei settori c.d. ad alta intensità tecnologica (di futura determinazione regolamentare) mettendoli in relazione al neointrodotto binomio “sicurezza – ordine pubblico”.
Peraltro, sull’onda lunga del caso relativo alle partecipazioni detenute da Vivendi SA in Telecom S.p.A. e in sostanziale contestualità con le novità legislative descritte, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha, con propri decreti del 16 ottobre e 2 novembre del 2017, esercitato in concreto i poteri speciali che sono riconosciuti all’Esecutivo nell’ambito di TIM e società, anche indirettamente, controllate tramite l’imposizione di prescrizioni e condizioni.