Covid, scomoda novità per gli equilibri del rapporto di lavoro
L'arrivo del vaccino anti-Covid ha suscitato, com'era prevedibile, molti interrogativi anche in ordine al suo impatto nelle dinamiche del mondo lavorativo. Da alcune settimane l'evidenza di una diffusa "obiezione di coscienza" ha fatto emergere il dibattito sulla possibile obbligatorietà del vaccino almeno in alcuni contesti, e sulle conseguenze del rifiuto del lavoratore, almeno di quelli dipendente, nelle relazioni col datore pubblico o privato. Le soluzioni ipotizzate sono disparate, suggerite spesso dalle visioni soggettive del quadro dei principi e delle regole fondamentali dell'ordinamento, ma imposte d'altronde dall'assenza di una norma positiva. Giustizia Insieme ha coinvolto nel dibattito quattro illustri studiosi e operatori del diritto del lavoro, di estrazione e attività diverse, secondo la propria radicata vacazione pluralista e in un'ottica di allargamento massimo dello scenario giuridico-sociale