Il progetto si propone di indagare alcuni nodi emergenti nell'ambito della global security. Lo spunto della ricerca si radica negli obiettivi fissati dall'Agenda ONU 2030 (in particolare sulle cosiddette "cinque P": persona; prosperità; pace; partnership; pianeta), che si rivolgono alle tre fondamentali direttrici umana, sociale, globale, da sempre campo di ricerca della filosofia politica, della teoria politica e ultimamente anche dell'analisi del linguaggio politico. La ricerca si propone di attivare una sinergia tra analisi politica e pratiche di governo sul fronte della sicurezza interna e internazionale in grado di cooperare alla realizzazione di una comune linea interpretativa ancorata sia in direzione di un rinnovato rapporto uomo-ambiente (sicurezza ambientale), sia in riferimento ai temi della cyber-security, con particolare riguardo alle pratiche di hate-speech, criticità che negli ultimi anni hanno generato tensioni conflittuali scatenate dalle accuse di ingerenza in processi politici ed elettorali; sia di
tipo comunicativo-mediatico (si pensi anche alle fake news, veicolate attraverso piattaforme social). La ricerca si caratterizza per l'innovativa applicazione al campo dei global security studies di approcci filosofico-politici e teorico-analitici diretti a valorizzare le possibilità cooperative della persona nell'ambito sociale. Il gruppo di ricerca intende caratterizzarsi in senso interdisciplinare, avvalendosi del contributo di filosofi della politica e storici del pensiero politico, nonché dell'apporto di professionalità provenienti dal mondo della comunicazione, del giornalismo specializzato e del diritto. Il gruppo di ricerca accompagnerà la fase di studio con attività di disseminazione e di condivisione dei risultati della ricerca, anche intermedi, finalizzate a una vasta sensibilizzazione su pratiche consapevoli della rilevanza delle sfide della sicurezza globale.
L'approccio filosofico-politico, diretto a far emergere e valorizzare la natura relazionale e coesistenziale del soggetto, costituisce una innovativa proposta di ricerca se applicata ai temi tipici dei security studies, nell'analisi delle sfide generali connesse al piano della sicurezza globale (D. Bigò, The European Internal Security Field, in "Policing Across National Boundieries", 1994; J. Bielecki, Energy Security: Is the Wolf at the door?, in "The Quarterly Review of Economics and Finance, Vol. 42, n. 2, 2002; K. Booth, Critical Security Studies and World Politics, 2005). Nella direzione individuata, al di là di approcci rigidamente normativistici, come meramente realistici, l'elemento innovativo della ricerca consiste nel mettere a frutto le sinergie che collegano i tre piani di riferimento già segnalati (persona, piano sociale-comunitario e globale) - disegnando così le linee di una strutturale coordinazione tra di essi e di possibili prospettive di cooperazione sociale e politica, in grado di delineare maggiori standard di sicurezza - ponendole a confronto con differenti prospettive epistemiche, quali gli studi internazionalistici e sociologici (AA. VV., Sicurezza globale. Le nuove minacce, 2014). Tralasciando tematiche già ampiamente dissodate dalle teorie conflittualiste e dagli studi militari e strategici (B. Buzan, O. Waever, Regions and Power. The Structure of International Security, 2003), l'innovazione della ricerca mira a valorizzare, nell'analisi antropologica le dominanti linee empatiche capaci di farsi carico delle situazioni di vulnerabilità e fragilità della persona (E. Graziani, Vulnerabilità e inquietudine. La sfida delle emozioni e il recupero del senso di comunità, cit. Categorie dell'umano e del deumanizzato, 2020), nell'ambito sociale i comportamenti attivanti politiche di riconoscimento e dono suscettibili di ricadute concrete, nell'ambito sovranazionale e internazionale politiche di cooperazione nei confronti dei paesi più svantaggiati (p.e. vaccinazione garantita a tutti). Come evidenziato dall'Agenda Onu 2030, sul piano della sicurezza globale si prospetteranno, attraverso analisi filosofico-politiche, linee di sviluppo di un rinnovato rapporto uomo-ambiente (superamento dell'antropocene) che si immaginano feconde e tali da assicurare nuove condizioni di sicurezza e sviluppo (green-economy), oltre ad una approfondita presa in esame della questione della cyber-security, che sarà affrontata sia da un punto di vista teorico-analitico, sia attraverso approfondimenti tematici circa l'uso delle piattaforme social, anche in specifiche lezioni rivolte a studenti del corso di Analisi del linguaggio politico. In particolare: per quanto attiene la diffusione degli hate speeches e delle fake news con finalità di manipolare il corretto scambio e formazione di opinioni e di orientare il consenso (Urbinati, Io. Il popolo, 2020; Di Gregorio, Demopatìa. Sintomi, diagnosi e terapie del malessere democratico, 2019) si prevede la fruttuosa applicazione del paradigma epistemico della politoliguistica (Cedroni, Politolinguistica. L'analisi del discorso politico, 2014; cfr. Hate Speech at the Service of Politics, 2020). Il carattere essenzialmente performativo dell'atto linguistico, specie se utilizzato nell'ambito di un uso ideologico del discorso politico, è ragione essenziale per la costruzione dello stigma, a sua volta veicolo di turbolenze sociali (si pensi al caso della rappresentazione mediatica dei fenomeni migratori in area mediterranea). Ciò determina profonde ragioni di insicurezza sul piano individuale, per coloro che sono fatti oggetto di tale pratica discriminatoria (caduta del self), e sul piano sociale (Securitization). La diffusione delle piattaforme social su scala planetaria rende tale fenomeno potenzialmente dirompente sul piano della global security.
In tema di avanzamento della ricerca, rispetto allo stato attuale delle conoscenze, è possibile prevedere che l'impiego combinato di approcci teorico-politici e filosofici, costituendo una novità sotto il profilo metodologico rispetto ai security studies, consentirà l'apertura di nuovi spazi interpretativi dei fenomeni connessi all'ambito di ricerca individuato. In questo senso, si prevede la creazione di appositi momenti di confronto e disseminazione dei risultati, anche in corso d'opera, che le ricerche produrranno grazie all'impostazione interdisciplinare del progetto e alle occasioni previste di seminari e convegni, da tenersi sia presso "Sapienza" sia in altre sedi. Inoltre, è prevedibile che le ricerche connesse al presente progetto daranno luogo a pubblicazioni scientifiche dirette a condividere i risultati, sia intermedi che definitivi, raggiunti dal gruppo di ricerca.