Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1778451
Anno: 
2019
Abstract: 

Il progetto nasce in connessione con il Dottorato di Ricerca in Archeologia (curriculum Etruscologia) in corso presso l¿Università La Sapienza di Roma, di cui si intende approfondire una problematica precedentemente poco affrontata nella letteratura archeologica. La ricerca ha lo scopo di indagare, attraverso analisi archeometriche, la produzione di ceramica a vernice nera e alto adriatica ritrovata all'interno degli inediti contesti tombali della necropoli Davanzali di Numana (AN), principale sito di riferimento della civiltà picena durante il I millennio a.C. Il sepolcreto ¿Davanzali¿, in cui nel secolo scorso vennero scavate circa 300 tombe, presenta un enorme potenziale conoscitivo, non solo dal punto di vista della civiltà picena ma anche per la comprensione delle relazioni e dei contatti commerciali che il porto di Numana intrattenne con le altre popolazioni dell¿Italia centrale e del comparto adriatico. Ad oggi, non sono mai state condotte delle analisi archeometriche su reperti provenienti da contesti piceni e la conoscenza della cultura materiale di questa civiltà è tuttora molto lacunosa. L'approccio integrato e multidisciplinare del progetto permetterà di identificare la provenienza della ceramica a vernice nera e di verificare l¿eventuale esistenza di una produzione locale, finora mai ipotizzata. Ciò consentirà inoltre di creare un repertorio di analisi archeometriche che possa essere di riferimento per la comunità scientifica nell'ambito della ceramica a vernice nera preromana nelle Marche.

ERC: 
SH6_2
SH6_11
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2262203
Innovatività: 

L'importanza del porto di Numana per l'archeologia dell'Adriatico preromano e in particolare per i commerci con il mondo greco rendono questo sito un punto di confronto imprescindibile a livello europeo e internazionale. Nonostante la rilevanza del contesto, esso resta tuttora poco noto in quanto prevalentemente inedito. Ciò genera una grande difficoltà nella caratterizzazione e definizione a livello scientifico della cultura materiale picena. Per tale motivo il progetto di Dottorato è stato strutturato per giungere a una conoscenza completa della necropoli attraverso uno studio multidisciplinare inserito all'interno di un lavoro d'équipe più ampio, in diretta collaborazione con Soprintendenza e Polo Museale delle Marche. Accanto allo studio classico dei materiali, sono infatti in corso anche analisi antropologiche sui resti scheletrici, campagne geofisiche nell'area di scavo, e un progetto di restituzione 3D degli oggetti di corredo della necropoli. Le analisi archeometriche della ceramica a vernice nera consentiranno dunque di apportare un ulteriore valore aggiunto alla ricerca in corso, ai fini della conoscenza dell¿importante sito di Numana.
In particolare, si tratterebbe del primo progetto incentrato sullo studio della ceramica a vernice nera preromana rinvenuta nelle Marche, la quale ha riscontrato scarsa attenzione nei precedenti studi.
L'identificazione delle produzioni e la creazione di una classificazione crono-tipologica al termine dello studio consentiranno un notevole avanzamento nel campo della ricerca scientifica, in quanto costituirà una fondamentale base di confronto per gli studi successivi di altri siti piceni e, più in generale, dell¿Adriatico. Le analisi permetteranno di stabilire scientificamente i contatti commerciali intrattenuti da Numana e di chiarificare le connessioni con il contesto etrusco-laziale, con il comparto magno greco e con la costa orientale adriatica, più volte ipotizzate solo sulla base di confronti stilistici. Altra questione più volte sollevata dalla critica ma mai affrontata sistematicamente è la relazione tra Spina, grande emporio etrusco alle foci del Po, e Numana, approdo intermedio lungo la rotta adriatica. Avendo partecipato allo studio della necropoli di Valle Trebba di Spina all'interno dell'équipe di ricerca dell'Università di Bologna (Prof.ssa E. Govi), si offre ora l¿occasione di indagare se vi fossero differenze nell'approvvigionamento di ceramica d'importazione dei due siti e quale fosse il rapporto tra le produzioni di ceramica alto adriatica di cui i due poli sono centri produttivi.
Anche dal punto di vista dei dati archeometrici, lo studio metterà a disposizione della ricerca scientifica un campione di riferimento che è attualmente assente per la fase di V-IV secolo a.C. delle Marche.
L'eventuale selezione di campioni di ceramica alto adriatica e di argille dal territorio in prossimità del sito potranno confermare l'esistenza a Numana di una bottega che produceva tale classe ceramica, finora ipotizzata solo in base alla distribuzione dei rinvenimenti. L'analisi comparata della ceramica a vernice nera e della produzione alto adriatica locale avvierà inoltre un nuovo ambito di studio, finora mai affrontato per i siti piceni, ovvero quello relativo agli ateliers ceramici. Qualora si confermasse l'esistenza di una produzione a vernice nera locale, risulterà di notevole interesse indagare quali fossero i rapporti tra il vasellame monocromo e quello figurato. Le botteghe infatti potrebbero aver fabbricato entrambe le tipologie o essere specializzate in una delle due produzioni.
In conclusione, lo studio archeologico e archeometrico della ceramica a vernice nera introdurrebbe un approccio multidisciplinare e aggiornato rispetto allo scenario internazionale, che è stato finora poco applicato allo studio della civiltà picena tuttora basato sui contributi degli anni Novanta del secolo scorso.

Codice Bando: 
1778451

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma