Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1973089
Anno: 
2020
Abstract: 

La figura del Prete Gianni è stata al centro degli studi medievistici fin dall'Ottocento e ha appassionato studiosi di diverse discipline nel tentativo di identificare le figure storiche che si possono celare dietro questo nome o gli ideali che ne hanno ispirato l'invenzione nel cuore dell'Europa delle Crociate. Ma il Prete Gianni è anche un personaggio simbolico intorno alle cui descrizioni si annidano fatti ed esperienze dei secoli successivi, che lo rendono mito portante delle grandi esplorazioni e protagonista dei contatti religiosi e commerciali fra Asia, Europa e Africa attraverso Turchia e Bassa Mesopotamia. Sulla base di tali premesse, questo progetto intende analizzare la figura del Prete Gianni come dispositivo simbolico che agisce in territori di frontiera e promiscuità religiosa, attraverso oggetti, luoghi e abitanti che collegano memorie e fatti del passato a nuove esperienze di contatto, scoperta, conquista, scontro. Tra le storie che parlano del Prete Gianni tra XII e XVIII sec. si tessono trame multiculturali che esprimono credenze religiose diverse, alleanze politiche cangianti e nuove forme di coabitazione lungo le rotte euroasiatiche e nel cuore del Mediterraneo, fin in Etiopia e Nubia, dove la cristianità produce nuove alleati e ridefinisce i vecchi nemici. Con un team di ricerca multidisciplinare il progetto propone un'indagine trasversale sulla base di competenze in grado di esplorare le diverse componenti del cristianesimo tra Asia, Europa e Africa, la dimensione transnazionale dell'immaginario ebraico e islamico, con un approccio storico-critico ai fatti che accompagnano la storia dei viaggi e dei pellegrinaggi in Asia. Per raggiungere tali obiettivi si esamineranno le tassonomie impiegate in diversi contesti culturali, per la demarcazione di confini reali e simbolici attraverso cui la geografia umana intorno all'Oceano Indiano è stata sapientemente configurata come meravigliosa e risemantizzata anche attraverso le storie sul Prete Gianni.

ERC: 
SH5_8
SH3_10
SH6_10
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2480664
sb_cp_is_2756811
sb_cp_is_2517157
sb_cp_is_2480904
sb_cp_is_2485776
sb_cp_is_2481058
sb_cp_es_371572
sb_cp_es_371573
sb_cp_es_371574
sb_cp_es_371575
Innovatività: 

Sul piano dei contatti religiosi, le lettere del Prete Gianni e le storie intorno al suo regno sono ricche di indizi che aprono l'indagine a revisioni euristiche in merito alla diffusione del cristianesimo in Asia [NICOLINI-ZANI 2006], alle influenze dei contesti culturali islamici nel Mediterraneo, alla coabitazione fra religioni lungo le rotte commerciali che uniscono irreversibilmente l'Asia, l'Europa e il Mediterraneo attraverso la Turchia, la Bassa Mesopotamia e l'Arabia. L'adozione condivisa tra i membri del gruppo di un approccio storico-religioso per esplorare gli elementi di contatto, passaggio, scambio o scontro, consente di ripensare la figura del Prete Gianni come dispositivo simbolico per concettualizzare il contatto con l'alterità e l'ignoto, ma anche per costruire una `geosofia' [WRIGHT ET AL. 1976] e una `geografia umana' [MIQUEL 1967] con nuove narrative di legittimazione e appropriazione degli spazi esplorati. Questo accade nel decantare le virtù di un sovrano e patriarca indiano, le prosperità del suo amplissimo regno, che custodisce in una chiesa le reliquie dell'apostolo Tommaso, al quale testi cristiani dei primi secoli attribuiscono la diffusione del cristianesimo in India [ANDRADE 2018]. Inoltre nelle lettere 'ufficiali' il Prete Gianni promette un aiuto militare ai cristiani, evidentemente i crociati, contro i musulmani. Questi elementi acquisiscono maggior senso alla luce delle relazioni internazionali nel Mediterraneo, nel centro simbolico della cristianità (Gerusalemme), dove agiscono i rappresentanti dell'islam sciita (Fatimidi) e dell'islam sunnita (sotto il comando di Nur ad-Din, poi di Salah al-Din) per la conquista dell'Egitto, ma anche in Asia, dove la forza mongola viene riqualificata dai cristiani in direzione antimusulmana per il 'recupero' dei Luoghi Santi. Il Prete Gianni è infatti descritto nelle sue alleanze matrimoniali con i mongoli, nelle battaglie nelle quali perde la vita, tra le insolite presenze cristiane tenute in schiavitù dai musulmani. Qui la sua comparsa è elemento narrativo ma anche dispositivo simbolico nell'avanzata in Asia e nell'apparizione di ciò che l'Asia nasconde, lungo le rotte commerciali, poi nell'esplorazione dell'Africa sub-sahariana nel corso del '500 e oltre.
Un altro aspetto originale del progetto è dato dal tentativo di rileggere la funzione della figura del Prete Gianni in relazione a luoghi e frontiere, oggetti e paesaggi, abitanti o alleati o discendenti, estendendo l'indagine oltre gli eventi del XII sec. per esaminare come le storie sul Prete Gianni registrino i cambiamenti politici e religiosi.
Il mito del Prete Gianni va oltre le lettere indirizzate ai potenti d'Europa e diventa un personaggio simbolico che appare in testi distanti dai fatti che ne hanno ispirato l'invenzione.

Per quanto riguarda i contatti religiosi in ambito cristiano, il mito del Prete Gianni consente di esplorare le narrative relative a:
-diffusione della Chiesa siro-orientale in Asia [NICOLINI-ZANI 2006];
-tradizione cristiana che si ricollega all'apostolo Tommaso;
-desiderio di trovare i cristiani in India [ROGERS 1962];
-genealogia del Prete Gianni fino ai Magi [MONNERET DE VILLARD 1952]
-sentimento di superiorità dei cristiani sui musulmani;
-ambizione di liberare Edessa e Gerusalemme dai musulmani;
-iniziale paura dei cristiani in merito ai mongoli, che si trasforma in alleanza antimusulmana.

La documentazione islamica aiuta nei punti di contatto, cioè Medio Oriente [KNOBLER 2017], Etiopia [PANEGASSI 2019] e India [MIQUEL 1967; AKBARI 2009], fornendo un controcanto in merito a:
-ruolo del mito del Prete Gianni nell'avanzata dei sunniti verso il Mediterraneo;
-dislocazione del Prete Gianni nel mutare dei rapporti tra etiopi (musulmani e cristiani) ed europei;
-mito del Prete Gianni nel rapporto tra musulmani e portoghesi nel commercio africano nel XV-XVI sec.;
-immaginario islamico intorno alle meraviglie dell'Oceano Indiano;
-nuove frontiere nella letteratura di viaggio islamica;
-ricezione dei resoconti di viaggio (reali o di finzione) nella diplomazia islamica;
-analogie tra le storie di viaggio islamiche (es., Sindibadu al-Bahriyy) e le descrizioni del Prete Gianni.

Le fonti ebraiche forniscono narrative per l'analisi del Prete Gianni in merito a:
-ricerca delle tribù di Israele in Oriente [BECKINGHAM ET AL. 1996];
-ricezione dei viaggi dell'ebreo Eldad in Europa [KNOBLER 2017];
-coabitazione fra ebrei e cristiani negli regni cristiani;
-coabitazione fra ebrei e musulmani nei califfati;
-presenza delle comunità ebraiche in Asia (Khazaria).

Il focus sulle diverse tradizioni dell'Asia consentirà di:
-individuare i luoghi di contatto intra- e interreligioso lungo la Via della Seta;
-indagare gli spazi fisici e simbolici connessi al Prete Gianni;
-esplorare i viaggi di 'orientali' in Occidente [BORBONE 2000];
-indagare la funzione del Prete Gianni nei viaggi e nelle missioni verso Tibet e Nepal nel XVIII sec.

Codice Bando: 
1973089

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