
L'osteoporosi è un disordine sistemico dello scheletro caratterizzato da una ridotta mineralizzazione ossea e da alterazioni della microarchitettura ossea con incremento della sua fragilità e di conseguenza delle fratture. È stato dimostrato come in circa il 40-75% dei pazienti con malattia celiaca si possa riscontrare un quadro di osteopenia e/o osteoporosi. Nonostante questa forte associazione, le linee guida attualmente presenti non si esprimono in maniera netta sulla necessità di sottoporre tutti i pazienti con nuova diagnosi di celiachia ad una Mineralometria ossea computerizzata (MOC). In letteratura,studi nei pazienti celiaci sulla prevalenza di osteopenia/osteoporosi e sui fattori di rischio ad essa associati hanno portato a risultati eterogenei.
L'obiettivo di questo studio sarà quello di valutare, in una coorte di pazienti consecutivamente inclusi con nuova diagnosi di malattia celiaca, la prevalenza delle alterazioni della mineralizzazione ossea e le caratteristiche cliniche/biochimiche associate a tali alterazioni.
Verranno inclusi consecutivamente pazienti celiaci adulti con malattia atrofica (Marsh 3),che non hanno ancora iniziato la dieta priva di glutine. Tutti i pazienti verranno invitati ad effettuare la MOC alla diagnosi e di conseguenza saranno inclusi nello studio solo quelli con tale risultato. Inoltre verranno raccolte per ogni paziente le seguenti informazioni: sintomi d'esordio, tempo di durata dei sintomi prima della diagnosi, familiarità per la malattia celiaca, comorbidità (autoimmuni e non), peso e altezza, introito alcolico, fumo, uso di farmaci e menopausa nelle donne. Per quanto riguarda i parametri biochimici verranno valutati il paratormone (PTH), trigliceridi, colesterolo, albumina e la presenza di anemia.
Tutti i pazienti sottoposti alla MOC verranno quindi divisi in 3 gruppi in base al risultato (pazienti con BMD normale, osteopenici e osteoporotici) e comparati tra loro per le caratteristiche cliniche e biochimiche d'ingresso.
L'osteoporosi è una condizione che porta a rischio di frattura ossea. Nella popolazione generale viene riscontrata, nella quasi totalità dei casi, in alcune popolazioni a rischio tra cui le donne in menopausa e i pazienti con assunzione cronica di farmaci come i corticosteroidi (1). Nei celiaci è stato dimostrato come tale condizione sia presente anche nei pazienti giovani e nei bambini alla diagnosi (2). Infatti la presenza di osteoporosi e/o il riscontro di fratture nell'età giovanile e in pazienti senza altri fattori di rischio pone indicazione allo screening per la malattia celiaca. Sebbene sia stato visto in alcuni studi come il rischio di fratture nei celiaci, seppur elevato, non sia significativamente maggiore rispetto alla popolazione generale, l'osteoporosi rimane una condizione da considerare ed indagare (3).
È stato dimostrato come, mentre nei bambini celiaci la dieta priva di glutine adeguata permetta una risoluzione del danno osseo, negli adulti, seppure si possa ottenere un miglioramento in una discreta quantità di casi, spesso il danno della mineralizzazione ossea persiste (2). Ciò può essere secondario a diverse cause: prima di tutto il fatto che il picco di massa ossea si raggiunge a circa 20-25 anni di età e dopo tale periodo di tempo l'osso non presenta più la stessa capacità di rigenerazione. In secondo luogo, spesso negli adulti possono coesistere diversi fattori di rischio concomitanti per l'osteoporosi. Inoltre è stato visto come, nel paziente celiaco adulto, la dieta priva di glutine spesso risulti inadeguata e pertanto, persistendo il malassorbimento, non si riesca a recuperare il danno osseo (4).
Pertanto, sapere se un paziente celiaco presenta alterazioni della mineralizzazione ossea risulta importante poiché permette di istruire il paziente sul rischio di fratture informandolo anche sulla necessità di effettuare una dieta adeguata al fine di ottenere una guarigione mucosa e limitare il malassorbimento dei micronutrienti allo scopo di migliorare il danno osseo. Inoltre potrebbe essere indicata, in pazienti selezionati, una terapia supplementativa o con bifosfonati. Su tale necessità non ci sono ancora dati netti in letteratura tali da poter indicare un trattamento specifico oltre alla dieta aglutinata.
Attualmente le linee guida non si esprimono nettamente sulla necessità di effettuare uno screening con MOC in tutti i pazienti con nuova diagnosi di celiachia. Tuttavia alcuni `position paper' ne consigliano la valutazione in alcuni pazienti selezionati (5).
L'obiettivo di questo studio è quello di capire se le alterazioni della mineralizzazione ossea si possano riscontrare in categorie selezionate di pazienti celiaci o se sia necessario effettuare una valutazione più accurata e più estesa in tutta la popolazione con malattia celiaca alla diagnosi.
1) Consensus development conference: prophylaxis and treatment of osteoporosis. Osteoporos Int. 1991
2) Bianchi ML, Bardella MT. Bone in celiac disease. Osteoporos Int. 2008
3) Heikkila K, Pearce J, Maki M and Kaukinen K. Celiac disease and bone fractures: A systematic review and meta-analysis. J Clin Endocrinol Metab. 2015
4) Corazza GR, Di stefano M, Maurino E, Bai j. Bones in coeliac disease: diagnosis and treatment. Best Pract Res Clin Gastroenterol. 2005.
5) Fouda MA, Khan AA, Sultan M, Rios LP, McAssey K, Armstrong D. Evaluation and management of skeletal healt in celiac disease: position statement. Can J Gastroenterol. 2012