La ricerca è finalizzata ad approfondire l'evoluzione della domanda di servizi di pagamento al dettaglio innovativi, con particolare riferimento ai mobile payment (m-payment); in particolare, si intende verificare se l'incremento nei tassi di utilizzo da parte degli utenti a seguito del COVID-19 possano essere considerati permanenti ovvero transitori. Il target di riferimento per l'analisi è la fascia di età over 57: rilevante in termini dimensionali e con capacità di reddito maggiore.
Non c'è dubbio che i vincoli e le restrizioni imposte dal diffondersi della pandemia abbiano contribuito in modo rilevante ad abbattere le tradizionali resistenze di alcune tipologie di consumatori all'uso di strumenti digitali; ci si riferisce alla minore familiarità/dimestichezza con le tecnologie (specie per alcune fasce di età) e alla percezione di un maggior rischio associato alle transazioni digitali. Occorre, quindi, comprendere se si tratti di un effettivo e strutturale mutamento nei comportamenti di pagamento oppure di un fenomeno transitorio, strettamente connesso alla pandemia.
L'approfondimento della tematica sarà condotto costruendo un framework concettuale per lo studio del fenomeno e utilizzando per l'analisi le potenzialità di differenti metodologie di indagine, ampiamente usate singolarmente soprattutto nella realtà asiatica; ci si riferisce a la cd. Unified Theory of Acceptance and Use of Technology (Khalilzadeh et al., 2017) e alla Mental Accounting Theory (Shankar et al., 2018). Le due metodologie, integrate tra loro consentiranno di costruire un quadro teorico (e metodologico) per spiegare l'influenza di fattori comportamentali (mental factor) e tecnologici che possono spiegare la propensione all'utilizzo di m-payment pre, durante e post COVID-19. Il campo di indagine sarà in primo luogo il contesto italiano, con possibilità di estendere l'analisi ad altri paesi europei.
Allo stato attuale, pur proliferando gli studi che analizzano le determinanti della domanda di m-payment, e pagamenti digitali in generale, non esistono analisi che approfondiscono la variabile età anagrafica. Essa è in genere trattata alla stregua delle altre variabili demografiche in grado di definire i comportamenti: l'informazione che se ne ricava è che l'età influisce sull'utilizzo di servizi di pagamento basati sulle tecnologie. Il GdR, intende invece usare la variabile età come "filtro" per selezionare a monte la popolazione da analizzare in dettaglio.
La fascia di età considerata è l'over57, di particolare interesse per differenti ragioni:
- costituisce demograficamente la fascia di età più densamente "popolata";
- in linea teorica, è dotata di maggiore capacità di spesa;
- costituisce un laboratorio naturale per verificare i mutamenti di attitudine all'uso delle tecnologie: è, infatti, la fascia di età che più di altre pre COVID-19 si era mostrata diffidente rispetto all'uso delle nuove tecnologie in tema di pagamenti e che in proporzione ha registrato durante il pandemia il tasso di incremento di utilizzo maggiore.
I risultati della ricerca possono essere di grande interesse per diversi stakeholder:
- i policy maker, da sempre interessati a contrastare l'utilizzo dei contanti, possono derivare indicazioni utili sulla necessità o meno di intervenire con azioni mirate su questa fascia di età;
- i fornitori dei servizi di pagamento possono essere interessati a sviluppare servizi taylorizzati sulle esigenze eventualmente manifestate da questa fascia di età; questo vale anche per i cd. new comers del settore, tradizionalmente impegnati in altri settori produttivi, ma sempre più attivi nell'offerta di servizi digitali di pagamento e con una potenzialità di adattamento alle nuove esigenze maggiore;
- i regulator e i supervisor, possono essere interessati a ricavare indicazioni più precise su come garantire idonea protezione ad una fascia di utenti in alcuni casi più fragile.
La ricerca dovrebbe aiutare, quindi, a ottenere informazioni più dettagliate sia sui driver delle intenzioni di pagamento che sul comportamento effettivo di pagamento per gli over57; la nostra convinzione è che se l'utilizzo di pagamenti digitali diventa massivo, convincendo i più resistenti al cambiamento, si possono determinare per la società notevoli risparmi di risorse (Jonker 2013; Segendorf, Jansson 2012) e recuperare margini di efficienza per la crescita. Sistemi di pagamento al dettaglio efficienti, affidabili e sicuri sono, infatti, un elemento chiave di economie ben funzionanti e sono uno degli obiettivi delle banche centrali. Un maggiore utilizzo di strumenti di pagamento elettronici efficienti alimenta la crescita economica, il consumo e il commercio (Hasan et al. 2012).