Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1515342
Anno: 
2019
Abstract: 

Le piattaforme online si sono affermate grazie alla loro capacità di autorappresentarsi come intermediari neutrali in grado di permettere l'archiviazione, la navigazione e la consegna di contenuti digitali. Negli ecosistemi delle piattaforme (determinati dai regimi economici e dalle complesse attitudini domestiche riguardo ad aspetti molteplici come sorveglianza, libertà di espressione, diritti), i meccanismi delle piattaforme, identificabili in selezione, dataficazione e commodification, interferiscono nell'articolazione dei valori pubblici, condizionati da attori privati mossi dalle necessità di ottenere profitti in un'economia di scala. Gli attori politici transnazionali, come gli Stati o i movimenti di opposizione, hanno occupato gli spazi online: gruppi ideologici radicalizzati, terrorismo islamista e sostenitori di Daesh, ma anche promotori di fake news in grado di influenzare l'ecosistema informativo, sono stati sistematicamente analizzati in rapporto alla produzione di informazioni e la loro diffusione tramite le piattaforme online.
Il "platform turn" permette di aggiungere ulteriori tasselli alla ricerca rivolta o alla rappresentazione dei conflitti da parte dei media; o all'esplicitazione della relazione tra i media e gli attori militari, prestando attenzione alla popolarizzazione dei linguaggi e alla dimensione estetica della divulgazione internazionale.
Si intende indagare la platformativity degli attori militari o belligeranti tramite lo studio di forme di radicalizzazione e polarizzazione, valutando i contenuti prodotti dal basso da gruppi di opposizione internazionale; oppure le attività di attori canonici dei conflitti. L'indagine sarà condotta ricorrendo a molteplici strumenti di ricerca, come netnography, case histories, network analysis, analisi dinamiche multipiattaforma, analisi dei linguaggi digitali, analisi del contenuto, individuazione di frame testuali e visuali.

ERC: 
SH3_12
SH3_13
SH2_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1942283
Innovatività: 

La ricerca presenta un duplice aspetto di innovatività. Da un lato, infatti, si indirizza una prima analisi sull'influenza delle forme delle piattaforme sui vocabolari della conflittualità: in questo caso, è rilevante analizzare il cambiamento delle forme e dei linguaggi che, come evidenziato per un aspetto altrettanto significativo delle interazioni internazionali (in un certo senso complementare) come la diplomazia, attraverso la popolarizzazione intenzionale (quando non la trivializzazione) permette di estendere la propria platea di interlocutori a soggetti esterni alle tradizionali diatribe politiche, ma che vi partecipano grazie a una ritrovata accessibilità. Utilizzare immagini della cultura popolare, meme, gifs, incornicia la comunicazione contenziosa nel frame - condiviso dalle comunità online - dell'ironia e del sarcasmo, rende le interpretazioni fornite dalla parte in causa direttamente e istantaneamente disponibili e in grado di viaggiare oltre le interazioni interpersonali o istituzionali contingenti. Così, se nell'ambito dei conflitti i media digitali erano spesso salutati come fonte di rottura del monopolio informativo dello storytelling giornalistico, soprattutto grazie alle rappresentazioni grassroots, l'occupazione digitale delle narrazioni da parte degli attori interessati segna un'altra sovrapposizione riflessiva tra disintermediazione, remediation (Bolter, Grusin 2002), e mediazione tecnologica intesa come commodity e come influenza rappresentazionale.
Il secondo punto di innovatività prevede il ricorso alla comparazione sistematica di attori e azioni comunicative: in questo modo, è possibile tracciare e identificare il sottotesto che identifica la consonanza tra pratiche comunicative e imposizioni (anche inconsce) delle piattaforme. Discrepanze e uniformità delle rappresentazioni, rilevate attraverso un metodo multi-indagine, consentono di isolare e ipotizzare il peso delle piattaforme sulle strategie comunicative degli attori implicati nelle questioni di sicurezza e conflitto.
In questo modo, si intende integrare e precisare concetti tipicamente associati all¿espressione pubblica di istanze politiche quali mediatizzazione e digitalizzazione, iniziando piuttosto una riflessione sulla piattaformizzazione.
Proprio tale indirizzo analitico apre le possibilità di avanzamento del legame conoscitivo nel quale si risolvono gli elementi in questione. È infatti indubbio che l'analisi delle forme (e delle strategie di disseminazione) del discorso pubblico, che hanno luogo e si strutturano a partire dai vincoli suggeriti dalle piattaforme, enfatizzi la sistematizzazione dei rilievi circa la responsabilità delle piattaforme nell'indirizzo dei valori pubblici (e del dibattito intorno agli stessi), proprio perché avallata dalla sistematica comparazione.
La ricerca si propone di intraprendere alcuni passaggi in grado di integrare le conoscenze analitiche sul tema e di realizzare un potenziale avanzamento nello strato della ricerca sul tema:
- Identificazione di linguaggi e di pratiche platform-based che inducono a una ridefinizione delle strategie comunicative - segnalando, ad esempio, il legame tra comunicazione contenziosa, popolarizzazione dei linguaggi e commercializzazione delle piattaforme ospitanti;
- Integrazione disciplinare tra fenomeni politici e aspetti comunicativi, tramite la riflessione sulla bidirezionalità dei legami che interessano le questioni di attualità internazionale e il modo della loro espressione pubblica;
- Classificazione delle forme di comunicazione di attori polarizzanti e polarizzati, tramite l¿analisi dei contenuti e di come questi sono iscritti nelle logiche dell¿ipermediazione o della trasparenza indotte dalle tecnologie digitali;
- Peso dei vincoli tecnici sulle forme rappresentazionali comuni: i pubblici delle piattaforme, selezionati tramite algoritmi dei quali non si ha il completo dominio, passano dall'essere individui networked a individui calcolati, un aggregato i cui confini sono stabiliti e noti solo per i gestori delle piattaforme. Si suppone che questo abbia una decisa influenza sulle forme di rappresentazione e sulle strategie narrative intraprese.
L'utilizzo routinario delle piattaforme digitali indirizza così la riflessione verso l'identificazione analitica di nuovi repertori della rivendicazione politico-identitaria. L'espressività (apparentemente) commerciale amplifica la tendenza delle forme espressive pubbliche a trasformarsi in pubblicitarie.
Il ricorso a un approccio integrato consente di identificare le molteplici forme digitali; simultaneamente, le questioni stilistiche diventano rinforzo e amplificatore delle istanze politiche globali.
La ricerca consentirà dunque di individuare e classificare codici culturali e comunicativi di appartenenza alle reti digitali, valutando sia l'universalizzazione dei linguaggi, dettata da caratteristiche di piattaforma (affordances, default, algoritmi), sia la particolarizzazione delle rivendicazioni.

Codice Bando: 
1515342

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma