Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1032409
Abstract: 

Gio Ponti, annoverato fra i più importanti architetti italiani del Novecento, nacque e visse prevalentemente a Milano ma la sua attività si svolge anche all'estero e a Roma, alla quale regalò una delle sue opere più significative, la Scuola di Matematica nella città universitaria. Attorno alla figura e all'opera del Maestro ruota ormai da anni un interesse crescente, riaccesosi col restauro del grattacielo Pirelli nel 2004. Ma se in ambito milanese si è avviata da tempo la ricerca sull'opera costruita, sull'attività di designer e sull'intellettuale, lo stesso non può dirsi per l'attività di Ponti a Roma dove sviluppò importanti liaison con gli architetti e col clima culturale della capitale, senz'altro molto diverso da quello milanese. Inoltre, risalgono ai decenni compresi fra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento alcune significative opere progettate e realizzate a e per Roma, che danno corpo alle relazioni culturali, artistiche, e ai rapporti d'amicizia e politici, che il Maestro stabilì nella capitale.
Eppure il tema è ancora pressoché inesplorato e inedito, nonostante consentirebbe di completare il quadro critico entro cui si mosse Ponti. Peraltro, gli edifici, alcuni dei quali realizzati durante il regime fascista, fra cui la Scuola di Matematica nella città universitaria di Sapienza, hanno subito interventi poco sensibili, alcuni lesivi, altri persino distruttivi.
La ricerca qui proposta si prefigge di colmare questo vuoto conoscitivo attraverso un'indagine puntuale delle opere e del loro stato di conservazione e di ridefinire il quadro storico-critico dell'attività di Ponti a Roma e delle relazioni che stabilì col mondo della cultura, dell'arte, dell'architettura, della politica e della Chiesa nella Capitale.
La ricerca s'innesta nel contesto della ricerca che la proponente sta conducendo sulla Scuola di Matematica sostenuta dalla Getty Foundation di Los Angeles, USA.

ERC: 
SH5_6
SH5_4
SH5_8
Innovatività: 

La ricerca qui proposta si prefigge di raggiungere un sostanziale avanzamento nella ricerca che riguarda la figura e l'opera di Gio Ponti attraverso un approccio olistico alle fonti conoscitive, integrando dati d'archivio e studio diretto delle opere. La ricerca, incentrata su di un tema ancora poco esplorato qual è la produzione architettonica nella capitale consentirebbe di raccogliere non soltanto dati basilari per lo sviluppo di ulteriori ricerche, ma anche per affinare la comprensione della relazione che Ponti stabilì con committenze molto variegate prima sostenitrice del regime fascista negli anni Trenta, poi periferia romantica dell'Italia del boom economico negli anni Cinquanta, quindi luogo di sperimentazione di tecniche costruttive innovative negli anni sessanta. Dalla Scuola di Matematica ai progetti per l'E42, dalla palazzina Salvatelli al convento di Notre Dame de Sion, Ponti ebbe infatti occasione di elaborare progetti tipologicamente molto diversi, proponendo soluzioni anche eccentriche rispetto all'attività milanese. La letteratura critica che riguarda la figura e l'opera di Gio Ponti architetto, designer e intellettuale è certamente cresciuta negli ultimi decenni anche sulla scorta dell'attenzione rivolta alla produzione architettonica dell'architetto milanese dopo il restauro del grattacielo Pirelli che ha svelato le potenzialità figurative, tecnologiche e materiali dell'architettura disegnata da Ponti. La letteratura è però cresciuta in termini di numerosità, e dedicata al pubblico più ampio, non soltanto specialistico, in quanto l'attenzione rivolta a Ponti architetto e designer è ormai amplissima. Tuttavia, non può dirsi altrettanto dell'avanzamento delle conoscenze e dell'ampiamento dei campi d'indagine. Dal 2004 ad oggi infatti, oltre alla ristampa anastatica del formidabile Amate l'architettura. L'architettura è un cristallo, Vitali e Ghianda, Genova 1957, sono stati ripubblicati alcuni dei testi fondamentali dedicati a Gio Ponti (LA PIETRA U., Gio Ponti. L'arte s'innamora dell'industria, Rizzoli, Milano, 1988, 1995, 2010); a Ponti è stato dedicato un numero monografico ("Domus", 2002, 911), e sono stati ripubblicate in vari formati editoriali ricerche già uscite in altri ambiti (si veda la proliferazione di libretti illustrativi dedicati a Gio Ponti allegati ai quotidiani), sono state allestite mostre (Espressione di Gio Ponti, mostra e catalogo, Milano Triennale, maggio/luglio 2011, affiancato alla ristampa anastatica del volume ARIA d'Italia. Espressione di Gio Ponti, Guarnati, Milano 1954), ma esplorando solo marginalmente aspetti inediti dell'opera dell'architetto, qual è la sua attività a Roma.
Un ulteriore avanzamento delle conoscenza si otterrebbe altresì attraverso la schedatura delle opere realizzate a Roma anche al fine di individuarne il valore storico architettonico e, quindi, prevedere strumenti idonei di tutela. (La Scuola di Matematica del 1933-1936) e la palazzina Salvatelli in via Eleonora Duse del 1939-1941, il padiglione per la Mostra Internazionale della Stampa Cattolica in Vaticano del 1935-1936, il convento delle suore di Notre dame de Sion a Trastevere del 1962, l'edificio per la Johnson in viale Mazzini del 1965 (pressoché ignoto, non compare nell'inventario delle opere nell'Archivio Ponti di Milano), l'Hotel Parco dei Principi in via Aldovrandi del 1961-1964, di qualche opera progettata ma non realizzata (In specie il Palazzo dell'Acqua e altri progetti per l'E42 del 1936-1939, e per Palazzo del Littorio del 1934).
Poiché si tratta di opere realizzate in archi temporali anche distanti, la ricerca consentirebbe di indagare ed approfondire anche l'ambito della storia delle tecniche e dei materiali da costruzione del novecento, di cui Ponti fece ampio esperto e fantasioso uso. Dall'esperienza maturata a margine del restauro del grattacielo Pirelli, e dai primi pur contenuti interventi sulla Scuola di Matematica, si è potuto appurare che il Maestro attingeva alla produzione industriale ma anche alla sapiente regola del costruire artigianale con grandi capacità tecniche, tali che dotarono le sue opere di una straordinaria resistenza. Lo stesso può dirsi nell¿ambito della storia dellingegneria strutturale. Non è chiaro, ad esempio, il ruolo che ricoprì l'ingegnere Zadra nella progettazione delle ardite strutture portanti della Scuola di Matematica, ma è certo che la cultura politecnica cui ambiva Ponti lo spinsero ad una sinergia che poi si espresse a pieno con la progettazione del grattacielo Pirelli attraverso la collaborazione con Arturo Danusso e Pier Luigi Nervi.

Codice Bando: 
1032409

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