Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1474889
Anno: 
2019
Abstract: 

Vista la crescente rilevanza dei social media per la comunicazione populista, la ricerca vuole esplorare l'attività delle pagine Facebook di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, leader delle maggiori forze populiste in Italia, concentrandosi sia sulle scelte linguistiche, sia sull'aspetto interattivo dei post pubblicati. Saranno estratti tutti i post di Luigi Di Maio e Matteo Salvini pubblicati in due periodi di campagna elettorale che vanno dagli undici mesi precedenti le elezioni al mese successivo (rispettivamente per le politiche del 4 marzo 2018 e per le Europee del 26 maggio 2019). Dopo la loro raccolta i post saranno classificati nelle categorie "immigrazione" e "PD", per descrivere la polarizzazione dei follower rispetto a due diversi outgroup. Le variabili considerate saranno: numero post pubblicati per pagina, anno, categoria; per ogni post: indice di coinvolgimento (come somma di reactions, commenti e condivisioni), numero di reactions ripartite per quattro indicatori principali ("Like", "Love", "Angry", "Haha"). Saranno esplorate la costruzione identitaria promossa dai due leader populisti rispetto all'immigrazione (tema dell'esclusione) e rispetto al Partito Democratico (tema dell'antagonismo verso l'avversario politico) sondando il livello di consenso raggiunto, interpretato come una prima forma di mobilitazione, e le reazioni, viste come più direttamente legate all'emotività. Parallelamente sarà esplorata la dimensione testuale sottesa i due diversi temi per fotografare il vocabolario attorno cui si dispiega la retorica dei due leader, studiando la sua eventuale evoluzione nel corso del tempo e il suo legame con il coinvolgimento e le reazioni dei loro follower.

ERC: 
SH3_12
SH3_13
SH4_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1852865
sb_cp_es_246643
Innovatività: 

Esistono ricerche condotte sul linguaggio della comunicazione via Facebook (ad esempio Sensales, Di Cicco, 2019) e indagini che si sono focalizzate solo sulle reazioni dei follower dei politici che utilizzano Facebook (ad esempio Bobba, 2019; Bobba, Roncarolo, 2018; Di Cicco, Sensales, 2019; Mazzoleni, Bracciale, 2018), ma mancano ricerche che indagano contemporaneamente e in modo sistematico sia il linguaggio utilizzato su queste piattaforme, sia il suo impatto a livello di coinvolgimento e di reazioni emotive dei follower che interagiscono con i propri leader. La ricerca qui presentata vuole colmare questo gap utilizzando modelli di triangolazione dei dati e dei metodi in grado di restituire la complessità dell'oggetto di indagine.

Partendo dall'assunto che i social media svolgano un ruolo osmotico rispetto al populismo, ed evidenziando quelle funzionalità aggregative incorporate nella sua architettura algoritmica e negli effetti delle "bolle di filtraggio" (filter bubble), che consentono a individui insoddisfatti di abbracciare idee considerate improprie dalle élite liberali, ipotizziamo che si possano formare delle folle online che svolgono un ruolo cruciale nel fornire un sostegno militante ai candidati anti-establishment (vedi anche Gerbaudo, 2018: p. 746). In questo processo, infatti, i social network finiscono con il funzionare da camera d'eco (echo chamber) degli atteggiamenti politici preesistenti, confermandoli e amplificandoli (Jamieson, Cappella, 2008). Essi diventano così espressione e veicolo di quella "popular agency" che "vede il populismo come una forza positiva in grado di attivare la gente comune proponendo un modello comunitario di democrazia" (Mudde, Rovira Kaltwasser, 2017, p. 3).
Rispetto alla relazione tra Internet-agentività-populismo, in Italia si può notare come quegli umori individuali messi in rete dai follower siano stati nutriti dai nostri leader populisti secondo stili comunicativi e scelte linguistiche differenziate che la nostra indagine si propone di esplorare contemporaneamente allo studio del loro impatto, cercando in questo modo di colmare quella carenza della ricerca psicologico-sociale sopra ricordata. I risultati della nostra indagine consentiranno, in ipotesi, di offrire spunti di riflessione sia sulla capacità della comunicazione populista di impattare efficacemente sugli internauti dando vita a forme nuove di partecipazione politica, sia sul suo possibile ruolo regressivo che promuove una frammentazione comunicativa esasperata dal ricorso a stereotipi e pregiudizi che finiscono per esaurire la partecipazione politica in una interazione autoreferenziale rafforzata da queste piattaforme. Da questo punto di vista si considererà come sfondo, per la discussione dei nostri risultati, la letteratura che analizza la diffusione e l'utilizzo delle piattaforme social da parte degli italiani per avanzare anche delle ipotesi sulla possibile evoluzione futura di questi spazi applicati alla comunicazione politica, evidenziando eventuali trend emersi dalla nostra indagine.

Codice Bando: 
1474889

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