Il carcinoma dell'endometrio è il più frequente tumore ginecologico nei Paesi Occidentali. Il grado istologico, lo stadio FIGO e l'invasione linfovascolare (LVSI) sono importanti fattori prognostici utilizzati per la stratificazione del rischio.
La maggior parte di questi fattori prognostici possono essere determinati soltanto dall'esame istopatologico del tessuto neoplastico dopo la stadiazione post operatoria di malattia; nonostante possa essere eseguita la biopsia pre-operatoria per la determinazione del grado tumorale, tale procedura spesso sottostima il grading ed essendo effettuata in anestesia generale, può essere gravata da complicanze. Risulta perciò importante ricercare degli strumenti diagnostici non invasivi per una stratificazione preoperatoria del rischio, che permettano di predire lo stadio e l'aggressività tumorale. Nella diagnosi del carcinoma endometriale, la RM viene sempre più utilizzata per la scelta del successivo management clinico-terapeutico, e sempre maggiore è l'utilizzo di sequenze funzionali per la valutazione della neoplasia, in particolare sequenze intravoxel incoherent motion (IVIM) e sequenze post-contrastografiche (DCE-MRI)
con analisi farmacocinetica della vascolarizzazione tumorale. Degli studi hanno dimostrato per diversi tumori che i dati numerici così ottenuti possono essere adottati come biomarkers di malattia.Tuttavia, pochi studi fino ad ora hanno esplorato il loro utilizzo nella valutazione pre-operatoria del carcinoma dell'endometrio. Abbiamo ipotizzato che l'analisi dei dati numerici e quantitativi forniti dalle suddette sequenze di RM funzionale (DWI, IVIM, DCE-MRI) possano permettere, prima del trattamento, di predire importanti fattori prognostici istopatologici e lo stadio di malattia, facilitando così il management e stratificazione del rischio della Paziente.
Confrontare i dati ottenuti tramite le sequenze funzionali Risonanza Magnetica, in particolare IVIM e DCE-MRI, con le caratteristiche isto-patologiche del tumore endometriale (istologia, grado tumorale, profondità di invasione miometriale, invasione dello spazio linfovascolare e infiltrazione neoplastica perineurale), oltre che con i caratteri immunofenotipici (ER +/-; PR +/-; P53 +/-; WT1 +/-), potrà probabilmente permettere in futuro di predire, con il solo imaging pre-operatorio, l'istologia, lo stadio e l'aggressività tumorale, oltre che l'eventuale risposta alle terapie neo-adiuvanti. I vantaggi di tale approccio saranno quelli di poter pianificare l'iter terapeutico della paziente con carcinoma dell'endometrio già nel pre-operatorio.