Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_504064
Abstract: 

Il progetto intende analizzare il sempre crescente pregiudizio da parte di alcune fasce di popolazione nei confronti di alcuni settori della medicina ufficiale, con ricadute sulliimmagine stessa del medico, percepito come portavoce di false verità e responsabile di applicare pratiche pericolose e persino nocive per la salute dei pazienti.
Emergente è infatti la campagna contro i vaccini, la cui efficacia è messa in discussione e addirittura sono considerati causa di gravi patologie (tra cui l'autismo). Anche le terapie oncologiche sono viste con sospetto per i loro pesanti effetti collaterali, spingendo al ricorso esclusivo o aggiuntivo a terapie alternative di nessun'efficacia. Diffidenza suscitano inoltre farmaci convenzionali di largo impiego come gli antibiotici, virali o i semplici analgesici, criticati all'interno di una propaganda a favore di terapie più naturali.
Al tempo stesso si vogliono esplorare ulteriori aspetti del pregiudizio verso i medici, basati sull'etnia, sull'età, sull'appartenenza di genere, o per specifiche qualità individuali. Parte del progetto sarà inoltre dedicata all'analisi delle eventuali difficoltà dei pazienti migranti nell'approccio agli standard medici occidentali, che possono generare diffidenza nei confronti di medici ed operatori sanitari. In questo caso, la relazione medico-paziente risente di differenze culturali e meta-linguistiche che possono creare un pregiudizio e compromettere il rapporto di fiducia necessario per l'iter terapeutico.
Si prenderanno in tal proposito a modello alcune esperienze internazionali, per analizzare i recenti episodi di razzismo nei confronti di medici di altre etnie, come denunciato da alcuni quotidiani inglesi e dal British Medical Journal, tra allarme per la recrudescente xenofobia e diritto del paziente alla scelta del curante. Si vogliono analizzare anche eventuali discriminazioni nei confronti dei medici per appartenenza di genere, età e immagine.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_684902
sb_cp_is_680734
sb_cp_is_635994
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sb_cp_is_624665
sb_cp_is_644594
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sb_cp_is_624972
sb_cp_es_93976
sb_cp_es_93977
Innovatività: 

Poca e recente la letteratura medica specialistica sull'argomento in oggetto, più campo dei media che delle riviste mediche, laddove giornali e pagine web sono fonti essenziali per il confronto di quanti sostengono le campagne contro la vaccinazione e gli standard terapeutici della medicina ufficiale, e gli specialisti che avvertono del pericolo epidemiologico in mancanza di un'opportuna profilassi e del rischio di mortalità o aggravamento dei pazienti che si rivolgono a farmaci e terapie alternative.
Questo tipo di informazione coinvolge certamente il largo pubblico, e sempre crescente è il numero di persone che aderisce alla battaglia contro le terapie ufficiali. Ciò comporta, naturalmente, una ricaduta sulla percezione stessa della medicina ufficiale e della classe medica.
Il progetto di ricerca intende dunque procedere su diverse direzioni. Ricostruire la storia della critica alla medicina a partire dall'evo moderno, settore ancora inesplorato, in cui la critica non è legata ad approcci medici alternativi, ma piuttosto su un pregiudizio nei confronti degli attori coinvolti, nonché alla possibilità di accedere a diverse fonti di informazione la cui affidabilità è decisa in base a emozioni e retoriche e non in base a evidenze. Si vuole poi fare la ricognizione e la classificazione di tali fonti di post-verità in ambito biomedico, cercando soprattutto di comprendere la costruzione delle diverse figure professionali nel dibattito. Come viene dipinto il medico nei forum web dedicati? Quali strategie retoriche vengono utilizzate?
Per comprendere quanto questo dibattito stia influenzando la cultura occidentale e compromettendo la medicina e la comunità medica, si vuole svolgere un'indagine sul territorio formulando questionari da somministrare a campioni di popolazione, di diversa fascia di età e condizione sociale, ma anche a pazienti ricoverati al Policlinico Umberto I, con il consenso del comitato etico e il rispetto delle norme in materia. Le domande, a risposta multipla, verteranno sui vaccini, sulle radioterapie, sulle chemioterapie, sugli antibiotici e antivirali; alcune domande riguarderanno invece le terapie alternative (pranoterapia, fitoterapia, rejki) e quelle comunque ritenute valide, come l'omeopatia e l'agopuntura, come coadiuvanti per capire se vengono utilizzate in modo complementare alle cure convenzionali o come unica risorsa terapeutica. L'idea è quella di misurare in che misura i movimenti contro la bio-medicina stiano incidendo sui pazienti. L'ultima parte dei questionari verterà sul pregiudizio specifico nei confronti di determinate figure di medici, ovvero quello su base sessista, razzista o di età del curante. Alcuni recenti articoli apparsi su riviste inglesi e americane hanno denunciato quanto stia diffondendosi un atteggiamento xenofobo che investe anche i medici. Alcuni pazienti hanno infatti rifiutato di esser soccorsi e assistiti da medici di altri etnie. Il questionario sarà anonimo, e formulato secondo le direttive della legge sulla privacy per il trattamento dei dati sensibili, senza alcun condizionamento nel rispetto della libertà di espressione del singolo.
Questo strumento permette di comprendere quale sia oggi la considerazione che i malati hanno del medico, il grado di fiducia nella medicina ufficiale, quanto, insomma, le campagne contro alcuni standard clinico-terapeutici stiano incidendo nel rapporto medico-paziente e quali siano i punti di criticità su cui agire ed impostare strategie di comunicazione ed educazione sanitarie. I dati ricavati verranno confrontati con quelli forniti dalla letteratura, per fornire un quadro più esaustivo su questa nuova emergenza, e dettare strategie di comunicazione ed educazione sanitaria.
Altro settore di ricerca sarà volto a comprendere quali possano esser motivi di scetticismo verso la medicina ufficiale da parte dei migranti. In tal caso, più che di pregiudizio si tratta di atteggiamenti che possono dare adito a una diffidenza per diversità culturale, meta-culturale e meta-linguistica, per il concetto stesso di salute e malattia nei paesi di provenienza. In questo caso si procederà ad elaborare un'intervista guidata, più efficace per agevolare la comprensione dei quesiti ai migranti. Tale progetto prevede la collaborazione con i rappresentanti delle comunità straniere sul territorio, con particolare attenzione al credo religioso di pertinenza.
Lo schema dell'intervista terrà conto delle difficoltà linguistiche e delle differenze concettuali per accompagnare il soggetto ad una comprensione totale dell'argomento. Si vuole capire se vissuti difficili di accesso alle cure o di interazione con operatori e strutture sanitari, l'attaccamento alle medicine tradizionali dei paesi di provenienza e fattori comunitaripossano sviluppare il rischio di atteggiamenti pregiudizievoli nei confronti dei medici. Si vuole così avviare un progetto pilota in Italia che implementi gli studi internazionali.

Codice Bando: 
504064
Keywords: 

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