La città come mappa della memoria: Watakushi no Tōkyō chizu di Sata Ineko
Nei primi anni del dopoguerra, la scrittrice Sata Ineko (1904-1998) pubblicò una serie di racconti autobiografici incentrati sulla città di Tokyo, poi raccolti in volume con il titolo Watakushi no Tōkyō chizu (La mia mappa di Tōkyō, 1946-1948). Oltre a delineare gli snodi salienti del proprio vissuto, Sata vi rievoca luoghi e zone di una Tokyo in gran parte perduta e persone incontrate nel corso degli anni, dando così forma a un complesso mosaico il cui scopo è indagare il proprio per corso di vita, e in particolare la trasformazione da membro del ceto popolare ad attivista politica, fino alla collaborazione con la propaganda imperialista durante gli anni della guerra.
Il contributo analizza l’opera dal punto di vista della struttura, mettendo in rilievo come l’elemento topografico, non tenuto in debita considerazione da una parte della critica giapponese, abbia invece un ruolo centrale nella narrazione autobiografica. La disposizione spaziale viaggia su diversi livelli temporali e scardina così una più tradizionale scansione cronologica della memoria: la città non è solo un mero scenario ma diventa piuttosto un tropo, la manifestazione concreta di un percorso interiore.