Le geometrie conoidi di Giorgio Baroni per coperture sottili in cemento.
Tra le esigenze funzionali degli edifici industriali si possono annoverare la necessità di ampi spazi privi di pilastri e una uniforme illuminazione dall’alto. Le coperture sottili resistenti per forma in cemento armato sono state tra le soluzioni costruttive che, dalle loro prime applicazioni, hanno reso possibile associare queste caratteristiche con l’ottimizzazione dell’uso dei materiali e la resistenza strutturale. La geometria del conoide, una configurazione degenere del paraboloide iperbolico, si presta particolarmente a coniugare la necessità della pianta libera e dell’illuminazione da nord. Uno dei primi usi di questa geometria rigata per una copertura industriale fu quella di Eugène Freyssinet per un’officina ferroviaria a Bagneux (Francia), costruita nel 1928. In Italia un’applicazione di questo tipo di copertura ad un edificio industriale di deve a Giorgio Baroni, pioniere e sperimentatore delle coperture sottili resistenti per forma in cemento armato, il quale nel 1937/38 impiegò questa geometria nella progettazione esecutiva delle Officine Centrali Prenestina per l’ATAG di Roma, permettendo alla Soc. An. Domenico Adriani di vincere la combattuta gara d’appalto. Lo studio descrive la storia del progetto, della costruzione e della trasformazione delle Officine, dalla prima gara bandita dall’ATAG nel 1932 fino ai lavori eseguiti dopo i bombardamenti su Roma del 1943. Nello specifico saranno illustrate le caratteristiche architettoniche e costruttive dell’edificio, con lo scopo di individuare come le soluzioni disponibili all’epoca abbiamo incontrato le esigenze funzionali di un’officina per la riparazione di tram e bus, tuttora in funzione. L’articolo, inoltre, si propone di contribuire ad accrescere il quadro conoscitivo sugli studi e i progetti firmati da Giorgio Baroni, riconosciuto come uno tra gli esponenti italiani dedito alla prime ricerche sulle coperture sottili in cemento, mostrando, nel caso specifico di questo articolo, come l’ingegnere declinò il suo brevetto per paraboloidi iperbolici al caso della geometria conoide.