Kazakhstan. Soviet and contemporary architecture / Kazakhstan. Architettura sovietica e architettura contemporanea

02 Pubblicazione su volume
Posocco Pisana, Akhmedova Aizhan

All’indomani della lunga stagione sovietica e delle successive problematiche relative alla definizione dell’Indipendenza, ora il Kazakhstan si affaccia con urgenza al XXI secolo, con un’accelerazione che vede in un decennio nascere una nuova città capitale e d’altra parte, in una specie di damnatio memorie, abbandonare a sé stesse le città preesistenti ed i loro monumenti, perché simbolo e prodotto di equilibri di potere differenti.
Il Kazakhstan proclamò la sovranità nazionale il 25 ottobre 1990 e nel dicembre 1991 si dichiarò indipendente dall’Unione Sovietica. Il paese si trova ora in un momento cruciale e molto interessante sia per quanto riguarda lo sviluppo urbano ed architettonico, sia per quanto concerne la costruzione di una immagine storico-critica dell’architettura nazionale.
Fino a venti anni fa circa il mondo dell’architettura kazaka era fortemente determinato dalla cultura sovietica, principalmente moscovita. In
questi anni recenti stanno uscendo le prime pubblicazioni “nazionali” di architettura. È questo un periodo di fermento e riflessione: il mondo
occidentale guarda al Kazakhstan – ed alla sua tradizione architettonicacome ad uno stato sovrano e non più come ad una manifestazione locale del vasto impero sovietico. In questo periodo si è costruita un’identità nazionale ed anche una nuova immagine architettonica e urbana. Pertanto è importante indagare e preservare la memoria e gli artefatti della grande tradizione sovietica e allo stesso tempo, dopo quasi trent’anni, fare il punto sulle nuove città e sulle nuove architetture kazake.

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