Dai censimenti bibliografici alla storia della cultura e della società: riflessioni sul ruolo delle biblioteche tra ricerca e comunità
Il lavoro sul libro antico è stato per molto tempo finalizzato principalmente ai censimenti bibliografici ma, soprattutto a seguito de L’Apparition du livre di Lucien Febvre e Henri-Jean Martin (1957) gli orizzonti della storia del libro si sono decisamente allargati, dalla storia della stampa a quella dell’editoria e della circolazione del libro, fino alla storia della lettura. Questo percorso converge con l’evoluzione degli studi di storia delle biblioteche, che si vanno rivolgendo soprattutto ai servizi, e in particolare all’uso delle biblioteche da parte del pubblico, ricostruito tramite registri e testimonianze. Parallelamente, la catalogazione del libro antico ha spostato in gran parte la sua attenzione alle caratteristiche degli esemplari, comprese le provenienze e le tracce d’uso, e sta mettendo a fuoco l’esigenza di descrivere non semplicemente il singolo pezzo, ma l’intera raccolta e la sua stratificazione storica. In questa prospettiva, le biblioteche dovrebbero dedicarsi a una ricognizione sistematica ed esauriente delle loro collezioni, senza dividerle astrattamente per tipi di materiali e periodi, contribuendo così, in collaborazione con il mondo della ricerca, alla ricostruzione della storia e della cultura delle comunità locali.