Ovide et la permanence du chaos
Ovidio è il primo poeta latino a tematizzare il Chaos, utilizzando questa parola greca nel racconto cosmogonico. Lo rappresenta come una commistione fra la materia e il vuoto, dimostrando perfetta consapevolezza delle sue fonti filosofiche e poetiche (in particolare Lucrezio). Nei tre passi in cui Ovidio tratta l'argomento, ne mette in luce diverse caratteristiche. anche in funzione dei diversi generi letterari delle opere: il Chaos come stato di discordia derivato dall'ira, e che può essere placato dall'amore (Ars amatoria 2, 459-77); il Chaos come disordine originario, organizzato da un dio-natura (Met. 1, 5-25); il Chaos come stato di mescolanza successivamente organizzata, di cui Giano porta ancora le tracce nel suo aspetto biforme (Fast. 1, 95-114). In quest'ultimo caso in particolare (ma già nelle Metamorfosi) molti elementi segnalano l'imminente pericolo di un ritorno alla confusione originaria, sotto forma di distruzione universale.