Un nuovo grande spicatum da Ostia antica e il problema dell'uso di stuoie, tappeti e pavimenti lignei nel mondo romano

04 Pubblicazione in atti di convegno
Rossetti Eleonora, De Togni Stefano, David Massimiliano

Nell’ambito delle ricerche del progetto Ostia Marina, missione archeologica dell’Università di Bologna attiva nel suburbio marittimo di Ostia antica, è stata condotta negli ultimi anni un’indagine stratigrafica nell’area posta immediatamente a nord della cosiddetta Caupona del dio Pan (IV, ix, 5), edificio risalente alla metà del III sec. d.C.
Lo scavo ha permesso di documentare le tracce di strutture precedenti alla Caupona, risalenti al I sec. d.C., parzialmente inglobate dal nuovo edificio. In particolare, al di sotto di potenti strati di rialzamento dei piani di calpestio, è stata individuata una serie di ambienti, nei quali restano tracce dei pavimenti in mosaico, disposti attorno ad un grande vano stretto e allungato, interamente pavimentato in opus spicatum.
Tale pavimentazione, messa in luce su una superficie di ca. 20 mq, è risultata in eccellente stato di conservazione e si caratterizza per la presenza di numerosi piccoli chiodi in ferro (in totale sono stati individuati i resti di ca. 100 chiodi), rinvenuti conficcati tra i mattoncini.
Una particolarità da mettere probabilmente in relazione con la presenza di elementi di rivestimento, come stuoie o tappeti, ancorati al pavimento tramite i chiodi stessi.

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